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10 horror da recuperare del 2015

Futuri classici o sorprese passate, sono i film che potreste aver perso… ingiustamente

01.01.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Al di là dei grandi titoli, il genere horror è uno dei pochi che assicura una fornitura costante ai suoi fan. Spesso ben disposti nei confronti di film di qualità inferiore ed invece esigentissimi verso quelli più attesi o presentati da grandi nomi. Mossi da una passione sincera, che va oltre faziosità o affiliazione, e da una intransigenza che purtroppo trova riscontro nelle delusioni che spesso le produzioni principali o le uscite più importanti riservano. Per questo abbiamo scelto di non soffermarci su una possibile top ten horror del 2015 composta dai vari Poltergeist, Insidious 3, Maggie, Sinister 2, Crimson Peak, Paranormal Activity: The Ghost Dimension, Victor Frankenstein, Unfriended, The Visit o il The Green Inferno di quel Eli Roth che nel 2016 ci porterà Knock Knock con Keanu Reeves. Una delle tante speranze per il nuovo anno. Che attenderemo recuperando - e consigliando - una serie di film 'di genere' del 2015 che hanno raccolto i migliori commenti o sorpreso positivamente…


The Final Girls
Dal South by Southwest di Austin al Toronto Film Festival, fino al TFF, il film di Todd Strauss-Schulson è arrivato a conquistarsi una notorietà ben meritata. Le Final Girls sono "le eroine che, dopo che tutti gli altri personaggi sono stati brutalmente uccisi, riescono a fermare il mostro o, semplicemente, a sfuggirgli", qui in più c'è tanta nostalgia...

The Gallows
La nostalgia è anche nella premessa di questo low budget 'found footage' movie, visto che si parte da una sorta di reunion scolastica venti anni dopo. Una tecnica spesso usata a sproposito che qui trova una applicazione sensata. E con dei picchi non disdegnabili nel percorso che porta verso la consapevolezza che sarebbe stato meglio non rivangare il passato…


It Follows
Forse uno dei titoli più conosciuti di questa 'sporca' decina, e non solo per il passaggio al Festival di Torino. Inutile però cercare risposte mentre si assiste allo svilupparsi della maledizione letale di turno, stavolta trasmessa - colpo da maestro - per via sessuale!

The House on Pine Street
Horror psicologico targato E3W Productions, il racconto del terrore della maternità della giovane incinta protagonista lascia sconcertati sin dall'inizio. Ma il disagio cresce al manifestarsi di altre ragioni per spaventarsi in questo mix di Rosemary's Baby e Amityville Horror.

We Are Still Here
C'è molta tradizione - dal gotico a Lucio Fulci - nel film di Ted Geoghegan con la Scream Queen Barbara Crampton. Un B-movie che riserva sorprese, proprio per (e a partire da) l'impressione 'classica' che riesce a costruire nello spettatore. E che colpisce, duro, proprio nel finale tutti quanti si fossero accomodati nel 'gelido inverno' del New England.


Cooties
Perché con la paura si può ridere. Da sempre. Anche per questo non poteva mancare in questa lista l'horror interpretato e prodotto (ormai una piacevole consuetudine) da Elijah Wood, aspirante scrittore alle prese con una epidemia zombi scatenata dai bocconcini di pollo di una mensa scolastica.

A Christmas Horror Story
Ne abbiamo parlato recentemente come di uno dei migliori horror natalizi, esempio interessante del filone che ha portato sugli schemi diverse versioni del nordico e crudele Krampus nelle ultime settimane. Impossibile, quindi, non includerlo ripensando all'anno passato.

The Falling
Per quanto sia stato presentato nel 2014 al Festival di Londra, l'uscita lo rende a tutti gli effetti un titolo considerabile. Anche non fosse, basterebbe la 'raccomandazione' di Guillermo Del Toro che lo ha definito uno migliori tre film di genere degli ultimi tempi. Onore alla documentarista Carol Morley per aver costruito un gioiello thriller nella scuola femminile inglese colpita da una misteriosa epidemia.


Spring
È quella italiana la primavera del titolo, visto che le riprese di questo film hanno portato nel nostro paese Lou Taylor Pucci e Nadia Hilker per un anomalo monster movie. Dialoghi che non ci si aspetterebbe e lunghi piani sequenza rischiano di confondere il pubblico, ma fino a un certo punto. Ché - tra alti e bassi - il film finisce col mantenere le sue promesse.

Creep
Abbiamo titubato sull'inserire questo omonimo del 'Chirurgo' del 2004, ma alla fine - essendo uno dei più citati e apprezzati dalla rete - abbiamo ceduto. Di nuovo un 'found footage', ma non dei migliori, che per fortuna gioca le proprie carte in maniera intelligente. Soprattutto grazie a un credibile Mark Duplass. Una delle poche cose cui vale la pena credere tra quelle che ci vengono mostrate...

 
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