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Robin Hood come i supereroi Marvel

Sony progetta Hood, primo capitolo di un universo condiviso sulla banda di Nottingham

Robin Hood

07.10.2014 - Autore: Marco Triolo
Il modello Marvel Studios ha fatto scuola a Hollywood negli ultimi anni: la progettazione maniacale che ha condotto a The Avengers, e che nella Fase Due è diventata ancora più complessa e sfaccettata, ha portato nelle case dello Studio (e della Disney) miliardi di dollari. Cifre da capogiro che ovviamente hanno attirato l'attenzione degli Studios rivali, ansiosi di applicare il modello ad altre proprietà – spesso in maniera totalmente forzata. È il caso degli X-Men, in mano alla Fox (che ha messo in cantiere un film su X-Force e, pare, una serie TV sui mutanti), della Universal, che sta sviluppando nuovi film sui mostri classici, e della Sony, che intende espandere il mondo di Spider-Man.
 
Ma dalla Sony arriva ora un nuovo progetto di larga scala che farà storcere il naso a molti: un rilancio di Robin Hood con relativi spin-off. Gli sceneggiatori Cory Goodman e Jeremy Lott hanno venduto allo Studio l'idea per un film intitolato Hood, primo di una serie di storie intrecciate tra loro e ambientate nel mondo di Nottingham. Si parla di un accordo a sette cifre e il piano sarebbe quello di iniziare dal personaggio principale e poi dedicare un film a ogni principale membro della banda di Robin: Little John, Fra' Tuck e Will Scarlett.
 
Goodman e Lott sono relativamente sconosciuti al grande pubblico, ma nell'ambiente hanno già un curriculum interessante: insieme hanno scritto Lore, un action sci-fi acquisito dalla Warner Bros. e forse interpretato da Dwayne Johnson. Goodman ha inoltre scritto Priest, The Last Witch Hunter (con Vin Diesel, in arrivo nel 2015) e il reboot di Underworld, Underworld: Next Generation.
 
L'idea di adattare Robin Hood a questo formato sembra un bel po' azzardata: Hollywood pare non capire mai che una formula di successo non può essere adattata a qualsiasi cosa, ma deve trovare il progetto giusto. Quanta gente sarà disposta a sorbirsi un film su Fra' Tuck o, peggio, Will Scarlett, che al di fuori dell'Inghilterra nessuno conosce davvero? La risposta arriverà solo se la Sony andrà avanti per la sua strada fino in fondo.