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Le migliori scene d'apertura dei film di supereroi

Ecco come iniziare alla grande un film di supereroi, da Il cavaliere oscuro a Spider-Man 2

Il cavaliere oscuro

04.12.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
La prima scena è sempre fondamentale per stabilire i temi, il tono, lo stile e l'iconografia di un film. Ovviamente nel genere dei supereroi tutte queste cose sono importantissime. Il film è una commedia? Oppure è drammatico? Chi sono gli eroi? Chi i cattivi? Insomma, mi divertirò senza pensieri o passerò due ore a crucciarmi per i dilemmi morali di un eroe tormentato? Cose che dovremmo sapere prima di pagare il biglietto, ma che comunque è bene ribadire e confermare in apertura. E a volte questa cosa viene fatta talmente bene da racchiudere un intero film in pochi fotogrammi. Ecco gli esempi più clamorosi di incipit di film sui supereroi capaci di conquistare chiunque, anche chi un fumetto non l'ha mai e poi mai sfogliato in vita.
 
 


Che Deadpool sarebbe stato molto divertente pochi lo dubitavano. Ma il film ispirato alle gesta del mercenario Marvel con poteri di rigenerazione ha superato le aspettative. L'incipit è il primo a farcelo capire: il regista Tim Miller apre su Deadpool (Ryan Reynolds) che fa fuori un esercito di avversari su un ponte, ma riprende la scena come se si trattasse di un diorama. Tutti sono immobili e nel mezzo di questa scena di esilarante distruzione scorrono altrettanto esilaranti titoli di testa, al ritmo di “Angel of the Morning” nella versione di Juice Newton. Le contraddizioni di Deadpool, spietato e bastardo ma tenero e romantico, sono già tutte qui.
 
 


Prima della trilogia di Nolan c'era Tim Burton con il suo Batman, che anticipò di dieci anni almeno la stagione dei supereroi al cinema. L'inizio del film, con i due rapinatori che derubano una famigliola in un sordido vicolo di Gotham City (quella progettata in studio dallo scenografo Anton Furst), scena che peraltro rispecchia le origini di Batman, stabilisce alla perfezione il tono gotico ricercato da Burton. Quando Batman (Michael Keaton) entra in scena, e si rialza nonostante sia stato crivellato di colpi, capiamo di essere più dalle parti di un horror della Hammer che di un classico film di supereroi. E siamo catturati.
 
 


Chiunque nella vita abbia letto un fumetto dell'Uomo Ragno sa che la creatura di Stan Lee e Steve Ditko si distingueva dai suoi colleghi di carta per un dettaglio. Era tanto sfigato col costume quanto senza. Era un ragazzo qualunque, che faticava moltissimo per tenere insieme i pezzi della sua vita, per rispettare gli impegni da “civile” visto che l'attività da supereroe gli rubava tempo prezioso. Sam Raimi lo ha capito perfettamente e l'incipit di Spider-Man 2, con Peter Parker (Tobey Maguire) costretto a indossare il costume per consegnare in tempo delle pizze ed evitare di essere licenziato, racchiude tutto il personaggio in pochi, concitati e divertentissimi minuti. Ovviamente fallirà, ovviamente per salvare una vita umana. Per questo lo amiamo.
 
 


Blade di Stephen Norrington è stato, insieme a X-Men, il film che ha dato i natali alla nuova era dei supereroi al cinema. Blade è un cacciatore di vampiri nato nei fumetti Marvel, armato di katana e ogni genere di gingillo pensato per terminare le non-vite dei non-morti. All'inizio del film, vediamo Wesley Snipes fare una bella strage di succhiasangue in un night club creato proprio per questi ultimi. Il bello è che Snipes fa tutto quello che gli riesce meglio e non perde mai il sorriso. Siamo dalle parti della copia di Matrix, ma è indubbio che questo incipit e la voglia di crederci (nei fumetti al cinema) abbiano avuto un ruolo fondamentale nel convincere produttori e pubblico che i supereroi potevano funzionare anche senza ricorrere al dark a tutti i costi.
 
 


La cosa più “incredibile” de Gli Incredibili è come Brad Bird e la Pixar siano riusciti a cogliere l'atmosfera e i temi delle storie dei Fantastici Quattro della Marvel e li abbiano trasposti al cinema molto meglio dei film ufficiali sui Fantastici Quattro. L'incipit, girato a mo' di documentario, ci presenta i protagonisti evidenziandone l'umanità dietro la maschera (si veda Mr. Incredibile che fa a botte col microfono). Entro due minuti sappiamo già chi sono Mr. Incredibile, Elastigirl e Siberius, e già li amiamo.
 
 


James Gunn è riuscito a infondere una personalità ben precisa ai suoi film sui Guardiani della Galassia, tanto che dentro all'Universo Marvel sono tra i più riusciti. Nel secondo, poi, Gunn ha aperto col botto, con una sequenza visivamente strabiliante in cui Baby Groot danza e “cazzeggia”, inseguendo mostriciattoli senza curarsi di quello che accade intorno a lui (i Guardiani stanno affrontando una gigantesca piovra spaziale). Il tutto al ritmo di “Mr. Blue Sky” degli Electric Light Orchestra. Un piccolo capolavoro.
 
 


Il fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons glissa senza remore sulla parte in cui il Comico (Jeffrey Dean Morgan) viene assalito e brutalmente picchiato da un misterioso assalitore che, infine, lo getta giù da una finestra verso la sua morte. Zack Snyder, invece, che sul coreografare minuziosamente scene di lotta ci ha costruito una carriera, ha pensato bene di mettere la rissa in apertura al suo adattamento. Il risultato è una danza sanguinaria fatta di ralenti e dettagli e rumori raccapriccianti, avvolta da una fotografia elegante e satinata che stona volutamente con la materia trattata. E Snyder si prende anche la soddisfazione di denunciare apertamente il colpevole nei primissimi secondi, con una strizzata d'occhio ai lettori che li avrà fatti impazzire nel buio della sala, in mezzo a spettatori ignari.
 
 


Quello de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan non è solo un incipit iconico nel mondo dei cinefumetti, ma del cinema in generale. Ispirato al Michael Mann di Heat – La sfida, Nolan mette in scena una rapina a orologeria in cui uno dei ladri fa fuori uno dopo l'altro i suoi “soci”, rivelando alla fine di essere il Joker in persona. Per un attimo ci dimentichiamo di stare assistendo all'inizio di un film di supereroi ad altissimo budget, perché Nolan ci cala nell'atmosfera di un poliziesco d'autore costruito con enorme maestria.