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La prima Palma d'Oro è per Jean-Pierre Léaud

Il riconoscimento alla carriera sarà consegnato al leggendario attore francese durante la serata di premiazione

10.05.2016 - Autore: La redazione
È dal Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismäki che non lo vediamo sullo schermo, la consegna della Palma d'Oro alla Carriera a Jean-Pierre Léaud sarà una splendida occasione di celebrare la grande carriera di un attore entrato nella leggenda del cinema francese e del Festival di Cannes. Nell'edizione del 2011 vedemmo quel film (il terzo di Léaud agli ordini del regista finlandese, dopo Ho affittato un killer del 1990 e Vita da bohème del 1992), ma il prossimo 22 maggio, durante la Cerimonia di Chiusura, speriamo di poter vedere lo stesso premiato ricevere il meritato riconoscimento.

Un tributo che prima di lui, e in anni recenti, è stato riservato a un novero di registi - molti dei quali anche di film interpretati da Léaud - del calibro di Clint Eastwood, dello scomparso Manoel de Oliveira, Woody Allen, Bernardo Bertolucci e Agnès Varda, l'ultimo nel 2015. Un elenco di grandi artisti, tali da meritare la 'Honorary Palme d'Or', al qual si aggiungerà anche il suo nome in conclusione di questa 69sima edizione della kermesse francese.

Scoperto da François Truffaut, che ne fece il giovane eroe del suo Les 400 Coups (I quattrocento colpi, citato nel poster della Mostra di Venezia del 2015), apparve a Cannes per la prima volta nel 1959 a quattordici anni. Wstroverso e indisciplinato, la sua spontaneità fu rappresentativa del vento di libertà che la Nouvelle Vague francese portò al cinema. Antoine Doinel e François Truffaut continuarono a volerlo in Antoine et Colette (episodio di L'amore a vent'anni, 1962), Baisers volés (Baci rubati, 1968), Domicile conjugal (Non drammatizziamo... è solo questione di corna, 1970), L'Amour en fuite (L'amore fugge, 1979) ed Effetto notte del 1973. Ma lo ricordiamo anche per i tanti film con Jean-Luc Godard alla fine degli anni '60, Porcile di Pier Paolo Pasolini (1969), Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci (che lo citò anche nel più recente The Dreamers), Aiutami a sognare di Pupi Avati (1981) e per le esperienze con Agnès Varda (Jane B., 1987), Olivier Assayas (Contro il destino e Irma Vep), Tsai Ming-liang (Che ora è laggiù? e Visage), Bertrand Bonello (Le pornographe, 2001) e Jacques Rivette (Out 1, 1971).