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È morto il regista Manoel de Oliveira

Il monumentale autore portoghese aveva 106 anni. Non ha mai smesso di produrre grande cinema

02.04.2015 - Autore: Mattia Pasquini
I suoi 106 anni ne hanno fatto una figura fondamentale della Storia del Cinema, non solo quello portoghese, che oggi piange uno dei suoi protagonisti. D'altronde Manoel Cândido Pinto de Oliveira ha continuato a produrre film e lavorare fino all'ultimo, tra l'ammirazione e la sorpresa di quanti lo hanno sempre seguito con passione e affetto nei festival di tutto il mondo.

Regista e scenaggiatore nato nel 1908 nella città di Porto, difficilmente qualcuno potrà battere il suo record. Un'attività indefessa che che dal 1931 è continuata fino ai cortometraggi dello scorso anno (quando in Italia è uscito anche il suo ultimo lungometraggio, Gebo e l'ombra) e la partecipazione ai film collettivi, Centro Histórico e Mundo Invisível.

Palma d'Oro onoraria del 2008 a Cannes (dove concorse sette volte), analogo Pardo del 1992 a Locarno (quando evidentemente nessuno pensava che la sua carriera potesse proseguire ancora per quasi un quarto di secolo) e Leone alla Carriera a Venezia nel 2004, dove vinse numerosi premi collaterali nelle sette partecipazioni.

La vita e l'amore furono sempre al centro della sua produzione, nelle sue varie declinazioni e trasformazioni, con lirismo e ironia, dalla quale non si possono non ricordare titoli come il Francisca del 1981 (parte della tetralogia 'degli amori frustrati' composta da Passato e presente, Benilde e la vergine madre e Amore di perdizione), Viaggio all'inizio del mondo (1997), La lettera (1999), Porto della mia infanzia (2001), La divina commedia (1991), Un film parlato (2003) o Parola e utopia (2000).

Dopo aver celebrato il suo compleanno numero 100, avevamo raccontato il suo ricovero del 2012, poi superato. Oggi, la notizia del suo decesso è stata comunicata dal produttore Luis Urbano per conto della stessa famiglia del cineasta.