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Ricordando Dario Fo e il suo lavoro al cinema e in TV

Un grande uomo di teatro che talvolta ha lasciato la sua impronta sul grande e piccolo schermo

Dario Fo

13.10.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Con la morte di Dario Fo se ne va un pezzo di storia culturale italiana. Un grande uomo che si spegne a 90 anni. E' stato Premio Nobel per la letteratura e colonna portante del teatro (impresario, attore, regista, scrittore, scenografo e costumista), seguito e stimato in tutto il mondo. Ma c'è un ambito che Fo ha frequentato solo tangenzialmente, ed è quello del cinema.

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A dire la verità, per un periodo Fo ci ha lavorato. Pochi anni che vanno dal 1955 al 1958, in cui visse a Roma con la moglie Franca Rame (erano vicini di casa di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman) e scrisse alcuni soggetti, come ad esempio quello de Lo svitato di Carlo Lizzani, da lui anche interpretato insieme alla moglie e influenzato dai film di Jacques Tati, Buster Keaton e Charlie Chaplin. Scrisse inoltre Rosso e nero (1955) di Domenico Paolella, Souvenir d'Italie (1957) di Antonio Pietrangeli (in cui ebbe un piccolo ruolo in un cast che includeva Alberto Sordi e Vittorio De Sica) e Rascel-Fifì (1957) di Guido Leoni, da lui interpretato accanto a Renato Rascel.


Dario Fo e Franca Rame

Da attore, il suo primo ruolo fu in Scuola elementare (1954) di Alberto Lattuada e, oltre a quelli già citati, lo possiamo anche trovare in un cameo in Nata di marzo (1958), ancora per la regia di Pietrangeli, e nella commedia Follie d'estate (1963). Dopo una lunga assenza, è tornato al cinema nel 1989 nella commedia surreale Musica per vecchi animali, diretta dallo scrittore Stefano Benni (e da Umberto Angelucci) e ambientata in un futuro distopico carico di satira. Accanto a lui, il comico Paolo Rossi. Ma, nello stesso anno, è un altro il ruolo che segna anche il suo importante contributo alla televisione: viene infatti scelto per interpretare l'avvocato Azzeccagarbugli nell'adattamento de I promessi sposi diretto da Salvatore Nocita per la RAI.


Dario Fo nel film Lo svitato di Carlo Lizzani

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Nel 1996 e nel 2002 collabora con il mondo dell'animazione, dando la voce al dottor Scarafoni in La freccia azzurra di Enzo D'Alò e all'anziano Johan Padan in Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli, ispirato a una sua opera teatrale (e con Fiorello nel ruolo del giovane Johan). Inoltre, nel 2006 prende parte al documentario di Sabina Guzzanti Viva Zapatero!, denuncia della censura nella TV italiana, e nel 2007 fa da voce narrante a Zero – Inchiesta sull'11 Settembre di Franco Fracassi e Francesco Trento. Fo ha infine interpretato e scritto diversi cortometraggi, l'ultimo dei quali, lo spagnolo La puta en el manicomio, è uscito nel 2015.


Johan Padan e la descoverta de le Americhe

Dagli anni '60 a oggi, le sue opere teatrali sono state adattate in televisione in svariati paesi, tra cui Danimarca, Svezia, Belgio, Norvegia, Finlandia, Spagna e Portogallo.