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Django compie 50 anni: Franco Nero promette presto il sequel

L'anti-eroe dello spaghetti western di Sergio Corbucci sta per tornare in Django Lives. Il film originale usciva nell'aprile 1966

Django

03.05.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 6 aprile 1966 usciva nelle sale italiane Django, classico spaghetti western diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Franco Nero. Una pellicola che fece la storia del genere, intrisa di una violenza tanto efferata quanto ironica e immersa nel fango di un villaggio decadente, che ribaltava completamente gli stereotipi delle ambientazioni assolate e desertiche viste fino ad allora nei western all'italiana.

Il film compie cinquant'anni e ora è persino previsto un terzo capitolo (il secondo, Django 2 – Il grande ritorno, uscì nel 1987), intitolato Django Lives e di cui già si conosce qualche dettaglio. “La sceneggiatura è di John Sayles, sarà ambientato 40 anni dopo il primo – ha dichiarato Nero all'Ansa – Un Django ormai invecchiato sarà un umile lavoratore degli studios hollywoodiani dove si giravano i primi western. I sopralluoghi in Messico sono in corso, la Sony Classics è interessata a finanziarlo, speriamo si faccia”.

L'originale fu un vero e proprio cult all'epoca, esportato in tutto il mondo, amato da Quentin Tarantino, che ha poi girato Django Unchained come omaggio all'eroe di Corbucci e Nero, inserendo anche l'attore in un cameo. “Sapeva tutte le mie battute e anche tutte le musiche – prosegue l'attore – Durante la lavorazione mostrava a tutti il Django originale. Diceva agli attori: non sapete niente, siete giovani, Franco Nero con Charles Bronson e Clint Eastwood era la star più grande al mondo!”.

“È un film che ha fatto epoca, comprato e distribuito in tutto il mondo – ricorda Nero – In Giappone, Germania e Sudamerica, quando andavo in albergo, non mi registravano più con il mio nome, ma come Django”. E ancora: “Lo mostravo a Steve McQueen, Paul Newman, Warren Beatty, rispetto ai western di John Wayne era una novità. Jack Nicholson voleva distribuirlo negli USA, ma era già stato venduto”.

Ma Django nascondeva anche un messaggio, oltre tutta la violenza: “Era un film per gli operai che vorrebbero dire al padrone da oggi tutto cambia, bisogna cambiare registro: era un invito a ribellarsi”.