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C'era una volta il porno: Cinema a luci rosa. Per raccontare l'Hardcore senza 'sporcarsi'

Molti film hanno raccontato il pianeta XXX e la realizzazione dei film a luci rosse, senza sbilanciarsi troppo e magari ridendoci su.

03.03.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Si narra che lo stesso Stanley Kubrick avesse in mente di girare un grande film pornografico, solo per mostrare a tutti come si dovrebbero fare… e magari togliersi uno sfizio, soddisfare un guilty pleasure o quel malcelato senso di superiorità. Con meno pretese, ma riuscendoci, in compenso non sono pochi i suoi colleghi che sono riusciti nell'impresa, o che ci si sono avvicinati. Magari affrontando l'argomento da angolazioni diverse, evitando così le maglie della censura e finendo con il far scoprire un mondo proibito - e i suoi eroi - anche a chi ha sempre avuto paura di avvicinarsi, o di farsi scoprire. Commedie, biopic, thriller, documentari e film drammatici: ce n'è per tutti! Anche se per ora sarà bene andare per gradi e vedere come ne hanno parlato registi anche di una certa fama…



A partire dal Kevin Smith di Zack & Miri - Amore a... primo sesso del 2008 -  ben più esplicito e onesto nel titolo originale Zack and Miri Make a Porno - nel quale i due amici di lunga data Seth Rogen ed Elizabeth Banks tentano di realizzare un film hard amatoriale per saldare i loro debiti, imparando a loro spese che non basta spogliarsi davanti a una macchina da presa per improvvisarsi pornostar. Come sa bene la Elisha Cuthbert di La ragazza della porta accanto (2004), 'invitata' dal disperato e solingo Emile Hirsch alla sua Prom Night nel film che si dice esser stato ispirato alla vera storia accaduta al regista di Hostel e del recente Knock Knock, Eli Roth.

Una tendenza generale, a ben vedere, almeno nelle commedie, vuol le luci rosse utilizzate come scorciatoia per ottenere qualcosa… di vario genere. Un 'Art Project', per esempio, è alla base dell'impresa dei due amici di Humpday - Un mercoledì da sballo (2009) Mark Duplass e Joshua Leonard. Siamo dalle parti del porno gay in questo caso, e il film - pur girato in sole due settimane e ampiamente improvvisato - riuscì a vincere lo Special Jury Prize for Spirit of Independence al Sundance Film Festival e il John Cassavetes Award agli Independent Spirit Awards.



È un trampolino per raggiungere i propri sogni, invece, in Orgazmo (1997) e Finding Bliss (2009). D'amore, nel primo caso, visto che il protagonista del film dei creatori di South Park Trey Parker (nel ruolo principale) e Matt Stone è un missionario mormone che diventa il supereroe Orgazmo protagonista di una vera e propria saga XXX solo per raccogliere i soldi necessari per coronare il proprio sogno d'amore e sposare la sua amata. Nel caso invece del film di Julie Davis con Leelee Sobieski, Matt Davis e Denise Richards - uscito in Italia come Hollywood – Un sogno a luci rosse - si tratta di sogni di celluloide, con la stessa Sobieski costretta ad accettare di aiutare un regista porno per poter utilizzare macchine e strutture degli Studios per il proprio film d'esordio come regista indipendente.

Me se l'incursione del Porno nel cult Il grande Lebowski è tutta da ridere - per i modi del magnate Jackie Treehorn e le grazie della Bunny Lebowski di Tara Reid - in genere il cinema tende a prendere molto sul serio gli effetti dell'industria del sesso sulle persone. Come nel caso drammatico di Hardcode (1979) di Paul Schrader nel quale George C. Scott indaga sul coinvolgimento della propria figlia negli anfratti più sordidi dell'inferno losangelino. O nel doppio punto di vista sulla modernissima patologia della 'Dipendenza da porno', mostrata tanto nel duro e meraviglioso Shame di Steve McQueen, che nel 2011 ci ha regalato una interpretazione magistrale da parte di Michael Fassbender, in questo caso 'addicted' in caduta libera, quanto dal più leggero Don Jon, con cui Joseph Gordon-Levitt esordì alla regia nel 2013: una commedia sul giovane 'dongiovanni' italo-americano Jon Martello Jr., diviso tra PornHub e Scarlett Johansson.