Zack e Miri amore a... primo sesso

Zack and Miri Make a Porno - locandina

Zack and Miri sono una coppia di amici di lunga data, che per pagare alcuni debiti decidono di realizzare un film pornografico amatoriale, durante la lavorazione del film scopriranno che la loro non è una semplice amicizia..

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Zack and Miri Make a Porno
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
M2 Pictures
DURATA
101 min.
USCITA CINEMA
01/06/2011
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2011

Tra le scelte indubbiamente più discutibili della distribuzione italiana, c'è quella di far debuttare “Zack e Miri, amore a primo sesso” (titolo italiano al solito terribile di “Zack and Miri Make a Porno”) a quasi tre anni dall'uscita americana. Una decisione pressoché incomprensibile, se consideriamo la mole di pellicole più recenti che non hanno trovato sbocco nei nostri cinema e pretenderebbero un'uscita almeno per fare da tappabuchi estivo.

Lasciando da parte le polemiche, possiamo dire che Zack e Miri” è indubbiamente il genere di film leggero e godibile da gustare in un cinema all'aperto, magari sorseggiando una granita. Ma chi si aspetta qualcosa di più di questo potrebbe rimanere deluso. D'altra parte, questo è il problema che affligge un po' tutto il cinema di Kevin Smith, “Clerks” a parte: grandi idee in partenza, ma sviluppi poco incisivi e in definitiva timidi.

La trama, sulla carta, è ricca di potenzialità esplosive: Zack (Seth Rogen) e Miri (Elizabeth Banks) sono una coppia di coinquilini, amici da una vita, che per sbarcare il lunario decidono di girare un film porno. Iniziano così a reclutare una galleria di bizzarri personaggi e a girare, ma durante le riprese scoprono una gelosia che non avrebbero mai sospettato: che la loro amicizia si stia trasformando in amore?

Come detto, Smith è bravo a ideare un concept fortemente provocatorio, ambientando una commedia romantica in un ambiente “scabroso” come quello del porno. Insomma, l'idea del regista è di prendere un filone di solito rassicurante e normalizzante e fonderlo con il suo esatto opposto: non c'è niente di meno romantico e di meno mainstream dell'industria pornografica. Fin qui, poco da dire. Il problema, però, è che come sempre, a metà circa del film sembra che qualcosa si inceppi, o che Smith si faccia prendere dal panico e non osi andare troppo in là: così, quello che si preannuncia come un'opera divertente e politicamente scorretta diventa una farsa che strappa risate basate sulle funzioni corporali, e che infine ricompone il tutto nei binari di un perbenismo tanto più fastidioso proprio perché tradisce le coordinate di partenza.

A salvare la baracca ci pensano i dialoghi abbastanza scoppiettanti e soprattuto il cast: Rogen e Banks sono bravi, ma Jeff Anderson e Jason Mewes, fedelissimi del regista e qui impegnati in parti diverse da quelle abituali nell'universo View Askew – vale a dire il gestore del Quick Stop Randal Graves e lo spacciatore Jay – rubano loro la scena in svariate occasioni, e il film è costellato dei divertenti cameo di Justin Long, Brandon Routh e del grande Tom Savini (d'altra parte la storia si svolge a Pittsburgh, la città degli zombie di Romero!). “Zack e Miri” è in conclusione l'ennesima pellicola leggera e senza impegno a cui ci ha abituato un regista che ha da sempre ambizioni di analisi sociale ben più alte, ma scade ogni volta nella commedia goliardica. E come tale va vista.

di Marco Triolo