
Pessime notizie per i fan di James Bond, soprattutto per quelli dell’ultima incarnazione interpretata dall’ottimo Daniel Craig, che aveva letteralmente risollevato la serie dalla polvere con “Casino Royale” e “Quantum of Solace”. Il nuovo capitolo avrebbe anche potuto essere una sorta di terza parte in una trilogia incentrata sull’organizzazione Quantum – una versione aggiornata della Spectre – e si vociferava che il capo della suddetta sarebbe stata addirittura una donna, interpretata da Rachel Weisz. Pare inoltre che la nuova Bond Girl sarebbe stata la star di “The Millionaire” Freida Pinto, ma finora erano solo voci.

Non era una voce, al contrario, il coinvolgimento di Sam Mendes: il regista di “Era mio padre” avrebbe dovuto principalmente supervisionare il lavoro come produttore, anche se era dato per scontato che alla fine avrebbe anche diretto il film. La sceneggiatura era in fase di scrittura: si partiva da un’idea di Peter Morgan (autore dei copioni di “The Queen” e “Frost/Nixon”), che come al solito avrebbero poi revisionato e rielaborato Neal Purvis e Robert Wade. Insomma, tutto era al suo posto, sulla griglia di partenza… che cosa è andato storto?

Niente che abbia a che vedere con il team creativo: il problema sono le difficoltà finanziarie in cui sta navigando la MGM, sommersa dai debiti al punto da rendere impossibile dare il via libera a un progetto tanto costoso. Tanto è vero che nemmeno “Lo Hobbit” ha ricevuto la sospirata “luce verde”. Il problema potrebbe risolversi molto presto, se subentrerà qualcuno in grado di prendere le redini della situazione: ma il debito di quattro miliardi di dollari che ha piegato la major potrebbe scoraggiare i potenziali acquirenti, causando una sospensione ben più lunga di questi progetti. Almeno fino a quando qualche studio non ne acquisterà i diritti.

Se le cose dovessero andare in questo modo, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della saga di Bond? Daniel Craig è sotto contratto per un altro film, ma se MGM non rispetterà tale contratto l’attore potrebbe anche chiamarsi fuori, il che sarebbe un vero peccato. E quando finalmente la serie riprenderà – perché riprenderà – “Bond 23” potrebbe essersi trasformato in qualcosa di completamente diverso. E’ imperativo, per ora, non fasciarsi la testa prima di essersela rotta: attendiamo sviluppi, nella speranza che qualcuno salvi la barca che affonda e ci restituisca il nostro gran finale.
A seguire la vignetta del nostro Marco Triolo: "James Bond sospeso"

Per saperne di più
La recensione di Quantum of Solace
La nostra intervista a Daniel Craig