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Quantum of Solace: tutte le interviste!

Specialone dal nuovo film di 007, il 22simo. Abbiamo incontrato il regista Marc Forster e la splendida Olga Kurylenko... e ovviamente lui, Mr.James Bond in persona: il grandissimo Daniel Craig!

Daniel Craig

06.11.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Se il mio Bond e Jason Bourne di Matt Damon si incontrassero in una stanza senza finestre per combattere all’ultimo sangue… penso che probabilmente 007 non farebbe a cazzotti… ma manderebbe un altro al posto suo e scommetterebbe sull’esito!”. Queste le parole di Daniel Craig, meglio conosciuto in tutto il mondo come nuovo James Bond. Sempre in gran forma, il 40enne attore ritorna nei panni dell’agente segreto con licenza di uccidere in “Quantum of Solace”, ventiduesima avventura di 007. Lo abbiamo incontrato.

Signor Craig, in “Casino Royale” Bond s’innamorava e rimaneva col cuore spezzato. Qui, invece, è in cerca di vendetta. Cosa ci può dire al riguardo?
La ragione fondamentalmente per cui abbiamo realizzato il sequel è proprio questa storyline. Sarebbe stato un peccato metterla da parte. Sentivamo fosse necessario chiudere questo cerchio. Adesso lo abbiamo completato. E nei prossimi film potrà saltare da un letto all’altro, impunemente. Questa storia è chiusa.

Ci parli della sicurezza che ha provato riguardo al suo personaggio dopo il primo film. Come si sentiva al momento del primo ciak di “Quantum of Solace”?
All’inizio ho avuto questa sensazione di relax, poi però quando vai a fare un film come questo ti si presenta una serie di problemi. Ho affrontato tutto con grande entusiasmo… e non me l’aspettavo affatto. Avevamo un fantastico regista e mi sono fidato totalmente di lui.

Fisicamente, però, lei stesso ha ammesso che Casino Royale era una passeggiata al confronto di questo. Qual è stata la sequenza più difficile da girare?
In realtà si è trattato di uno sforzo che abbiamo messo in tutte le scene. Non solo in una sequenza particolare. La più difficile è quella in cui io e Olga Kurylenko ci buttiamo dall’aereo e siamo in caduta libera. L’abbiamo girata in un tunnel col vento simulato a 200 miglia all’ora. Non eravamo appesi a nessun cavo, ma fluttuavamo nell’area. Eravamo io, Olga e il cameraman. Intorno a noi c’erano 20 macchine digitali. Eravamo bruttissimi, ma è venuta fuori una scena incredibile.

Ci parli di quanto le piace l’eleganza di Bond
Mi piaceva l’eleganza, questo modo di porsi e la postura. In “Casino Royale”, il personaggio era più simile ad un militare appena uscito dal campo di battaglia. In “Quantum” sembra più simile ad un civile. Ho cercato intenzionalmente di apparire più largo di spalle e abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Tom Ford, che ci ha disegnato tutti gli abiti.