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Aspettando 1917, cinque grandi film sulla Prima Guerra Mondiale

Il film di Sam Mendes riporta al cinema la Grande Guerra. Ecco i capolavori che l'hanno già raccontata

1917

21.01.2020 - Autore: Marco Triolo
1917 sta per riportare al cinema la Prima Guerra Mondiale, un conflitto molto meno frequentato rispetto alla sua “sorella maggiore”, la Seconda Guerra Mondiale. Il motivo è abbastanza semplice: manca un “cattivo” cinematograficamente perfetto come i nazisti. Manca tutta la retorica della liberazione che rende epiche le storie della Seconda Guerra. Ma ciò non significa che non si possano trovare modi per rendere cinematografica la Grande Guerra.
 
Sam Mendes lo ha fatto avvicinandone l'estetica a quella dei film sulla Seconda Guerra Mondiale, e girando tutto in piani sequenza poi cuciti in digitale, affinché l'intero film sembrasse girato in un colpo solo. Un'idea di messa in scena fortissima, che cala letteralmente lo spettatore nel mezzo delle trincee e non lo lascia più andare per due ore.
 
1917 ha da poco vinto due Golden Globe e il premio al miglior film ai PGA Awards ed è candidato a 10 premi Oscar. È probabile che esca a testa alta dalla Notte degli Oscar, il 9 febbraio. In attesa di scoprire se sarà così, e in attesa di vedere il film, ecco cinque grandi film che hanno raccontato la Prima Guerra Mondiale entrando nella storia del cinema.

 
 
Molto prima di Full Metal Jacket, Stanley Kubrick aveva già affrontato l'insensatezza della guerra in uno dei più grandi manifesti anti-bellici della storia del cinema. Orizzonti di gloria, sul cui set conobbe il futuro Spartacus Kirk Douglas, è tratto dal romanzo di Humphrey Cobb e ambientato sul Fronte Occidentale nel 1916 (anno di nascita di Douglas, che lo scorso dicembre ha compiuto 103 anni!). Quando un attacco scriteriato contro una postazione tedesca si conclude con una bruciante sconfitta dei francesi, i superiori accusano i soldati di codardia e scelgono tre uomini come capri espiatori. Questi verranno difesi dal colonnello Dax (Douglas), valente avvocato che tenterà di salvarli dall'esecuzione.

 
 
Uno dei massimi capolavori sulla Prima Guerra Mondiale è italiano, è diretto da Mario Monicelli e interpretato da Alberto Sordi e Vittorio Gassman. È la storia di due soldati codardi, che non hanno alcuna intenzione di morire per un ideale e intendono piuttosto usare ogni mezzuccio per sopravvivere. Ma una svolta improvvisa li catapulta in territorio austriaco e tira fuori l'eroismo in loro. La grande guerra è un perfetto esempio di quel mix inarrivabile di commedia e tragedia che ha fatto della commedia all'italiana uno dei momenti più importanti della cinematografia internazionale del secolo scorso.

 
 
Ancora un capolavoro italiano, per la regia di Francesco Rosi. Tratto da Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, racconta la tragedia quotidiana dei soldati in trincea. I tentativi inutili di riprendere il controllo del Monte Fior, conquistato dagli austriaci, la stanchezza e la disperazione dei soldati, stremati dalla vita in trincea e vessati da ordini crudeli. E infine la ribellione contro questi ultimi e gli ufficiali che li danno, senza rispetto per la vita dei soldati. Nel cast Gian Maria Volonté, Mark Frechette e Pier Paolo Capponi

 
 
Dopo aver raccontato la Seconda Guerra Mondiale in Schindler's List e Salvate il soldato Ryan, Steven Spielberg ha voluto tornare indietro nel tempo per War Horse, basato sul romanzo di Michael Morpurgo e sulla play di Nick Stafford. È la storia di un'amicizia più forte del conflitto, tra un ragazzo (Jeremy Irvine) e il suo cavallo, impiegato come lui in guerra. Verranno separati e dovranno ritrovarsi nel mezzo dei combattimenti. Una storia suggestiva e commovente interpretata da un grande cast: Peter Mullan, Benedict Cumberbatch, Tom Hiddleston, Emily Watson, Eddie Marsan, David Thewlis, Toby Kebbell, Liam Cunningham.

 
 
Nel centenario della fine del conflitto, Peter Jackson ha operato un piccolo miracolo riportando alla luce preziosi filmati inediti della Prima Guerra Mondiale, colorizzati con le ultime tecniche digitali. Il risultato infonde vita alle persone al fronte nonostante siano passati cento anni, e le rende molto più vicine a noi. Ci rendiamo improvvisamente conto che non sono figure anonime morte in una lontana guerra, ma persone identiche a noi, giovani che, in molti casi, si sono visti stroncare la vita e le speranze nel futuro combattendo su un fronte straniero. Un documento importantissimo.