
In conferenza stampa Stefania Sandrelli, accompagnata da Roberto Cicutto dell’Istituto Luce, ha dichiarato che il suo esordio “è avvenuto tardi, ma l’importante è che sia avvenuto. Già ci avevo provato circa vent’anni fa, ma si frapposero vari problemi di tipo organizzativo. Quel che è certo è che a tutti gli attori, prima o poi, viene il desiderio di passare dall’altra parte della macchina da presa e mettere alla prova quanto imparato in tanti anni di set”. Cicutto si è soffermato sull’importanza della promozione del giovane cinema italiano in tutto il mondo: “Il nostro mercato interno dedica sempre maggiori quote al cinema nostrano, ma dobbiamo cercare di farlo affermare anche all’estero. Abbiamo attori giovani che nulla hanno da invidiare ai vecchi volti del tanto celebrato cinema degli anni ‘50 e ‘60”. Una riflessione ribadita dalla stessa Sandrelli: “A me piace lavorare con gli attori bravi e in Italia, anche giovani, ce ne sono moltissimi. Con un attore bravo, lavori meglio anche tu, e in Italia queste situazioni devono continuare a essere incentivate e aiutate a presentarsi”.

Il Festival di San Pietroburgo, arrivato quest’anno alla sua seconda edizione (ma la prima competitiva) vedrà nei prossimi giorni la presenza di parecchi volti noti del cinema internazionale: Nastassja Kinski, Carole Bouquet, Carlos Saura, Dominic Cooper, Lee Tamahori, Naomi Kawase, Denis Cote e le nostre Ornella Muti (che fa parte della giuria) e Amanda Sandrelli, oltre alla già citata mamma. Presidente di giuria è quell’Aleksandr Sokurov che proprio a poche centinaia di metri dal teatro Mikhailovsky, girò presso l’Ermitage uno dei capolavori della sua filmografia, ossia il lunghissimo piano sequenza di “Arca Russa”. Tra i vari film presentati: “Four Lions”, “The Devil’s Double” (qui la nostra recensione), “Flamenco, flamenco” di Carlos Saura e altri tra i migliori titoli passati nei recenti festival europei, come il vincitore della scorsa Berlinale “Nader and Simin, A Separation” e “Le Havre” di Aki Kaurismaki già visto a Cannes (qui la recensione).
Una speciale retrospettiva è poi dedicata al cinema italiano: “Siamo Donne”, “I Mostri”, “Al di là delle nuvole”, “Caro Diario”, “Estate Romana” di Matteo Garrone e “C’eravamo tanto amati” saranno proiettati presso il cinema Neva. Il Festival si concluderà venerdì 15 luglio con i premi assegnati dal direttore, il maestro del cinema russo (sia sovietico che post) Aleksey German.