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Michael Palin, il Python viaggiatore

Uno dei componenti del mitico gruppo comico britannico è stato ospite al Biografilm Festival 2010 per celebrare l'arte di Peter Sellers.

Michael Palin

24.06.2010 - Autore: Alessandro De Simone
Michael Palin, così come gli altri Monty Python, non ama ricordare il tempo che fu, quello, per la cronaca, che lo vide protagonista con Terry Gilliam, Graham Chapman, Terry Jones, Eric Idle e John Cleese, di una delle più geniali stagioni della storia della comicità. Oggi Palin è un affermato documentarista che vende i suoi reportage di viaggio in tutto il mondo, ma il suo rapporto con l’arte della commedia è rimasto appassionatamente immutato e anche per questa ragione non ha esitato ad accettare l’invito che il Biografilm Festival 2010 gli ha fatto per partecipare attivamente al focus dedicato allo straordinario Peter Sellers.

Il grande, grandissimo Peter Sellers

“Mi è piaciuta molto la combinazione, specialmente Bologna. È veramente un piacere tornare qui dopo venti anni, a camminare sotto i portici e venire a parlare di Peter Sellers che tanto mi ha influenzato nella mia carriera di attore”. Il primo ricordo di Palin nei confronti del genio del futuro ispettore Clouseau è datato 1957, il mitico Goon Show, “un programma radiofonico che è stato il mio primo approccio con la commedia” ci racconta l’ex Python. “Mi colpì subito, era un programma surreale. Ricordo lo sketch del biglietto da visita vuoto e Sellers che diceva “Beh, il business non sta andando granchè!”. Il programma andava giovedì alle 20,30, non potevo perdermelo, correvo da scuola per arrivare prima dell'inizio. E io abitavo in collina!”.

I Monty Python al completo negli anni '70

Ovviamente Sellers fu una delle fonti d’ispirazione per tutti i Monty Python “anche se è difficile dire come ci venivano le idee - ci racconta Michael - Certamente gli sketch sull'Inquisizione spagnola e la partita di calcio tra filosofi non nascevano a tavolino. Un'idea ci portava da una parte e poi proseguivamo, avevamo tutti una formazione molto alta, dalla matematica alla storia, dalla filosofia al latino, e quindi nascevano anche da questo, facendo del non sense la nostra bandiera”.
Quindi possiamo considerare Peter Sellers il settimo Monty Python? “Forse, ma sarei dovuto uscire io, che non sono bravo come lui. Tutti noi attori cerchiamo di imitare di lui la capacità di creare un'aura, un'attenzione attorno a sé totale. Teneva attaccato il pubblico al suo personaggio, non c’è più stato nessuno come lui”.

Michael Palin, Terry Jones, Terry Gilliam e Eric Idle

Michael Palin si congeda da noi, lo aspetta una gita a Pieve di Cento, splendido paesino del bolognese che lo ha affascinato a tal punto che probabilmente diventerà protagonista di uno dei suoi prossimi documentari, ma prima di andare ci confessa che “il Biografilm mi piace moltissimo, è un festival stupendo, non sono venuto due anni fa semplicemente perché non mi piace ricordare i Monty Python, ma ci tornerò presto e vedrò di portarmi anche John Cleese, sempre se quell’anziano signore riuscirà a muoversi per venire fino a Bologna”.
E questa è classe, signore e signori.

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