NOTIZIE

Castellitto: “Torno a In Treatment per salvare Michele Placido dagli attacchi di panico”

L'attore premiato al Bifest racconta i suoi prossimi impegni: dal ritorno nei panni dell'analista a Venuto al mondo in versione serie TV

08.04.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Sergio Castellitto come Barack Obama: “Vivo con piacere il divertimento e il successo. Non sono il tipico attore infastidito, io rispondo sempre e la penso come il presidente USA: ogni stretta di mano è un voto. La stessa cosa che pensano persone come Berlusconi e Renzi”. L'attore e regista è in gran forma per rilasciare dichiarazioni mix di intelligenza e senso dell'umorismo nel giorno in cui si ritrova a essere protagonista assoluto al Bifest di Bari, dove ha ricevuto il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, ritrovandosi a parlare dei suoi trenta anni di carriera e dei registi con cui ha lavorato: da Scola ad Amelio, da Bellocchio a Ferreri, da Virzì a Tornatore. Questi sono solo alcuni pezzi della sua filmografia: “Mi capita ultimamente di pensare al mio curriculum - ci rivela -  Mi fermo nei ricordi e mi dico che è un ottimo curriculum. Ho un bellissimo ricordo di tutte le mie esperienze con questi grandi registi e sono certo che loro hanno un bellissimo ricordo di me".


Castellitto regista

Castellitto tornerà nella seconda stagione di In Treatment, la serie TV prodotta da Sky in cui lo ritroveremo nei panni dello psichiatra alle prese con pazienti vecchi e nuovi: “Torneranno anche Barbora Bobulova e Adriano Giannini. Gli altri sono cambiati tutti: ci sarà Michele Placido nei panni di un manager con attacchi di panico, un ruolo che interpreta in maniera formidabile. Poi c'è anche una bravissima giovane attrice che si chiama Greta Scarano nei panni di una nuova paziente. È un bellissimo cast e un progetto interessante: una cosa di qualità sono molto fiero.

Ha nominato Placido tra i suoi nuovi pazienti: vi vedremo litigare e urlare l'uno contro l'altro?
No, assolutamente no, anzi il mio personaggio e il suo vanno d'accordo e diventano quasi amici. Credo veramente che Michele abbia fatto una delle cose più belle della sua carriera.

Come ritroveremo invece il suo analista?
Pronto a tirare fuori più rabbia, più dolore e più personalità sconnessa quando va dalla sua tutor interpretata da Licia Maglietta.


Sul set di Venuto al mondo con Penelope Cruz (2012)

L'altro progetto televisivo in programma è la versione integrale di Venuto al mondo. È corretto dire che diventerà una miniserie TV?
Sì, sarà una extended version di quattro ore e mezza che ho proposto a Sky: un totale di cinque episodi della durata di cinquanta minuti l'uno, una cosa meravigliosa! I lettori del romanzo di Margaret Mazzantini hanno amato tutti il film e qualcuno ha detto: perché non hai raccontato quella scena in particolare? Adesso ritroveranno tutto.

Dunque all'epoca, sul set con Penelope Cruz ed Emile Hirsch, lei girò praticamente tutte le sequenze incluse nel libro?
Ogni volta che mi è capitato di fare film da regista ho sempre fatto film molto lunghi, perché tendo sempre a girare molto. Un primo montato di Non ti muovere durava tre ore e mezza: ho dovuto rinunciare a molte cose, ma non ho mai sofferto troppo nel farlo. Anzi, credo sia un privilegio: fare un film è come ritrovarsi in cucina e avere a disposizione tanti ingredienti che decidi di usare o meno.

Presto la ritroveremo anche sul grande schermo nel nuovo film di Daniele Ciprì...
Si intitola La buca ed è una commedia grottesca molto speciale e particolare: sarà acida e divertente. Un film per palati fini con dentro l'ironia da fumetto. È una scommessa, ma ci siamo divertiti veramente tanto a farlo. Ciprì è la quintessenza del simbolico, lui non filma, piuttosto dipinge.


Con Francesca Dellera ne La carne (1991)

In passato ha lavorato con un altro “pittore” che era Marco Ferreri. Che ricordi ha de La carne? All'epoca aveva accettato il ruolo immediatamente o aveva un attimo esitato davanti alla componente erotica di quel progetto?
Quel ruolo lo trovai esilarante, e non ci pensai un secondo: non si dice di no a Marco Ferreri, era uno dei pochi geni dell'immagine, l'uomo che aveva travestito Mastroianni da generale Custer.

Ha dichiarato che i suoi figli vedono i suoi film, hanno visto anche La Carne?
Sì, credo sì. Non c'è nessun problema, non c'è niente di male. Credo che un ragazzo di ventidue anni sia anche interessato a vedere la Dellera.

Sempre a proposito dei suoi figli spettatori: c'è un commento da parte loro che la ha molto colpita a proposito di uno dei suoi film?
Adesso mi viene in mente Le Cronache di Narnia che mio figlio di sette anni ha visto almeno venticinque volte. Andava all'asilo e i suoi compagni gli dicevano: “tuo padre è un bastardo”, e lui: “No, non lo è. È cattivo perché è arrabbiato: gli hanno rubato il castello!”. Ecco a vederlo difendermi mi sono commosso. Questo è il vero sale del mio mestiere, il resto sono solo chiacchiere.


Nei panni di Re Miraz in Le cronache di Narnia (2008)

Qualche giorno fa mi è capitato di parlare con Sandra Nettelbeck che nel 2001 la ha diretta in Ricette d'amore. Mi ha detto: “Sergio è stata la prima star con cui abbia mai lavorato”. Come si ritrova all'interno del concetto di "Star"?
È una cosa che ti dicono gli altri. Nella mia carriera ho lavorato con grandi attori, da Gassman a Mastroianni, da Manfredi a Volonté: loro erano delle star, ma in quel momento erano degli attori che lavoravano insieme ad altri attori. Non mi hanno insegnato niente perché non avevano nessuna vocazione dell'insegnamento, però ho imparato molto dal loro comportamento. Mi hanno dato uno stile.

Forse il termine “Star” è anche dovuto al fatto che lei ha una carriera internazionale ed è conosciuto anche all'estero...
Forse, ma non ho mai rincorso il cinema internazionale: se mi piacciono i progetti che mi offrono, allora accetto. Credo che nel curriculum di un attore accanto alle cose che ha fatto dovrebbero esserci anche quelle che ha rifiutato.

Cosa c'è dunque a pagina uno del suo curriculum dei rifiuti?
Non lo dico per rispetto a chi lo ha fatto, ma qualcosa di "sale" c'è...


Film.it è al Bifest di Bari dal 5 al 12 aprile. Qui il sito ufficiale del Festival