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Bifest: a lezione di cinema con Paolo Sorrentino

Il regista, ospite d'onore al Festival di Bari, discute il dopo Oscar ma rimane riservato sul nuovo progetto

06.04.2014 - Autore: Pierpaolo Festa, da Bari
“Tutti hanno parlato de La grande bellezza, dunque ho cominciato a pensare che dovevo parlarne anche io. Non credo però di essere stato ascoltato tanto” - Paolo Sorrentino in versione effervescente al Bifest nel corso di una masterclass tenuta al teatro Petruzzelli. A sentirlo parlare il regista sembra Robert Duvall in Apocalypse Now quando si lascia andare a un sorriso dicendo:“Adoro sentire il rumore dei camion sul set la mattina”. E poi aggiunge: “Ho cominciato ad amare veramente il set. Mi piace vedere che ci sono sette o otto camion tutti per me”.

Il Festival di Bari lo accoglie tra gli ospiti d'onore e lo premia con il Federico Fellini Platinum Award For Cinematic Excellence, lui nel corso di novanta minuti parla di passione e difficoltà nel suo lavoro, rivelando anche le origini del rapporto con Toni Servillo, protagonista assoluto di quattro dei suoi sei film: “Era già un attore di teatro molto affermato quando gli abbiamo dato la sceneggiatura de L'uomo in più. Lui non la leggeva. Fino al giorno in cui gli abbiamo teso una trappola chiamandolo e dicendogli che avevamo trovato un altro attore per la parte. A quel punto Servillo la lesse immediatamente e mi chiamò. Il copione gli piaceva e giustamente mi chiese: 'Perché vuoi fare anche il regista? Hai scritto una bella sceneggiatura, falla dirigere a un altro'. Timidamente gli dissi no, spiegandogli che dovevo essere io a dirigerla e che altrimenti il film non sarebbe stato realizzato. È nata così la nostra prima collaborazione insieme”.


La masterclass di Paolo Sorrentino al Festival di Bari

All'indomani de La grande bellezza, Sorrentino è già pronto a girare il suo nuovo film interpretato da Michael Caine, il cui titolo provvisorio è Il futuro. “È molto semplice, il bello di questo lavoro è proprio il lavoro. Le interviste e i premi, è tutto molto bello, ma l'importante è lavorare. Uno ha sempre l'esigenza di farlo finché può, ecco perché tornerò presto a girare”. Sorrentino non rivela altro, oltre che confermare la presenza di Sir Michael e aggiungere che “Il film cambierà comunque il titolo”. Si tratterà sempre dei suoi personaggi solitari? Risposta: “Mi occupo sempre di figure asociali, che sono quelle in cui mi ritrovo molto. Persone che faticano a stare dentro la società, che creano conflitti interiori più che diretti. Una delle ragioni dell'essere asociale è che hai paura ad affrontare qualcosa. Andreotti era un asociale, anche se in apparenza era l'uomo più sociale del mondo. Jep Gambardella è un asociale: uno che frequenta eventi sociali per rimandare costantemente l'appuntamento con se stesso”.

A casa Sorrentino i cassetti sono pieni di appunti su potenziali progetti cinematografici, eppure “Soltanto le ossessioni diventano film, proprio perché a quel punto sei tu a rendere tutto più facile”. Ecco dunque l'intera concezione del suo ruolo: “La regia è il rifugio del dilettante concentrato – afferma Sorrentino - Prevede la possibilità di avere un atteggiamento da dilettanti, ma richiede allo stesso tempo di avere un livello di concentrazione alto e duraturo. Molti sono gli elementi di caos e distrazione che contribuiscono a farti deragliare da quello che stai facendo: la conoscenza di altri film visti, può essere anche un fattore di disagio. Sono andato su altri set mi è capitato di vedere registi che si frenano perché pensano che quello che hanno stanno facendo è stato già visto. È un atteggiamento che minaccia la freschezza e la spontaneità”.


La platea del teatro Petruzzelli assiste alla lezione di Sorrentino - Foto Bifest

ll regista parla ai microfoni di Film.it che gli chiede se questo Oscar lo abbia canalizzato in qualche stereotipo hollywoodiano, un po' come successe a Benigni che una settimana dopo aver vinto la statuetta si era ritrovato al centro dell'attenzione, costantemente in ballo per ruoli nelle commedie più disparate che non accettò mai: “Non c'è paragone, Benigni è una star – dice Sorrentino - Sono due cose diverse, io ho un altro percorso. Non sono un attore, non so come mi vedono a Hollywood o se addirittura mi vedono. Non lo fanno di sicuro adesso, perché sono tornato e sto facendo il mio prossimo film che girerò qui”.

Almeno è riuscito a diventare membro dell'Academy? “Non ancora. Per farlo la procedura richiede di essere presentato da due colleghi già membri. Non è successo, ma credo che lo farò al prossimo giro”.

Film.it è al Bifest di Bari dal 5 al 12 aprile. Qui il sito ufficiale della manifestazione.

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