PPZ - Pride and Prejudice and Zombies

PPZ - Pride and Prejudice and Zombies

Pride and Prejudice and Zombies È la versione fantasy horror di una delle storie d'amore piÙ conosciute al mondo, capace di unire al grande classico scritto da Jane Austen le sfumature tipiche delle migliori storie gotiche. Il film È tratto dal romanzo cult di Seth Grahame-Smith, edito in Italia da Nord con il titolo Orgoglio e pregiudizio e zombie. Il libro ha suscitato l'entusiasmo sia dei neofiti sia dei piÙ fanatici ammiratori della Austen, scalando in breve tempo tutte le classifiche di vendita e imponendosi come fenomeno editoriale in oltre venti Paesi. Una misteriosa epidemia si È abbattuta sull’Inghilterra del XIX secolo e il Paese È invaso dai non morti. Elizabeth Bennet e le sue sorelle sono maestre nelle arti marziali e nell’uso delle armi e sono pronte a tutto per difendere la loro famiglia dalla temibile minaccia. Forte e risoluta, Elizabeth dovrÀ scegliere se continuare a combattere proteggendo le persone che ama o cedere all'attrazione per l’unico uomo capace di tenerle testa, il tenebroso colonnello Darcy.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Pride and Prejudice and Zombies
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
M2 Pictures
DURATA
108 min.
USCITA CINEMA
04/02/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
Prima di darsi agli zombi Seth Grahame-Smith aveva scritto di cinema hard e di supereroi, ma dopo aver realizzato la guida comica su come sfuggire alle situazioni di pericolo mostrate nei film horror, nel 2009 sembrava aver trovato la vena giusta con il suo primo vero e proprio romanzo, l'Orgoglio e pregiudizio e zombie che oggi arriva in sala diretto e sceneggiato (dopo un paio di commedie sentimentali e i brevi sodalizi con Quentin Tarantino e Zac Efron) da Burr Steers.

Come spesso accade, nella trasposizione cinematografica molto si perde, pur restando sostanzialmente fedeli all'originale. E questo PPZ - Pride + Prejudice + Zombies non fugge allo stereotipo. Lo spunto originario - di una Inghilterra vittoriana infestata dagli zombi, nella quale l'elite aristocratica vive rinchiusa in magioni superprotette - riesce comunque a produrre corti circuiti divertenti, ma che finiscono con l'illudere lo spettatore.

Non che ci si aspettassero le vette narrative della stracitata Jane Austen, ma dispiace sinceramente vedere tanta verve e umorismo limitarsi a scene ben costruite e rappresentate, senza riuscire a rendersi credibile quanto a narrativa, caratterizzazioni ed equilibrio. Senza contare che le apparizioni dei non morti (anche bambini, e non è poco) e gli scontri con essi restano fin troppo edulcorati, per ovvi motivi di censura e di rispetto del tono originario.

Per fortuna l'anima più demenziale continua ad avvertirsi a tratti per tutto il film, pur rendendo impossibile l'avere paura o emozionarsi davvero. Le politiche sociali e una declinazione diversa di prevedibili dinamiche discriminatorie restano (giustamente) sullo sfondo, cedendo la scena di volta in volta alle sorelle guerriere - tanto in versione ninja quanto in quella 'piccole donne' - o all'espansione zombi e alle tecniche per opporlesi (vedi 'mosche'). E dando complessivamente la sensazione di aver lavorato più sulla verosimiglianza che non sulla credibilità, finendo comunque con l'offrirci un prodotto più originale e articolato di altri zombi-movie e una potenziale 'Armata delle tenebre' da sfruttare per eventuali sequel.

Mattia Pasquini