
Dieci ruoli per cui è stato difficile trovare un attore

Harry Potter nella saga di Harry Potter (2001-2011)
Scegliere il protagonista di un film o di una serie, o anche di una saga, non è cosa semplice. Perché un protagonista deve essere carismatico, deve funzionare in coppia con altri attori, deve piacere al regista, ai produttori e al pubblico. Sono svariati i ruoli che hanno richiesto un lungo lavoro per trovare l'attore giusto, a volte anche per ragioni più bizzarre.
Nel caso di Harry Potter, ad esempio, la produzione ha vagliato qualcosa come 40 mila attori prima di scegliere Daniel Radcliffe. J.K. Rowling voleva che il protagonista fosse a tutti i costi britannico (e dunque via Haley Joel Osment, voluto da Steven Spielberg quando gli fu chiesto di dirigere il film e lui voleva farne una versione animata) e che avesse gli occhi blu o verdi. I produttori cercavano inoltre un ragazzino che non avesse più di 13 anni, visto che avrebbe dovuto interpretare molti film.
Alla fine, Daniel Radcliffe fu trovato quasi per caso, quando il produttore David Heyman lo incontrò al cinema con suo padre, che era un produttore. Ma Radcliffe inizialmente disse no al ruolo, perché accettare avrebbe significato doversi trasferire a Los Angeles. Ma poi la Warner Bros. scelse di girare in Gran Bretagna, consentendo a Radcliffe di accettare.
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Stephen Strange in Doctor Strange (2016)

Han Solo in Solo: A Star Wars Story (2018)
A far notizia riguardo Solo: A Star Wars Story è stata più che altro la storiaccia del licenziamento dei registi Phil Lord e Chris Miller e il loro rimpiazzo con Ron Howard. Ma in effetti Lucasfilm e Disney hanno avuto i loro bei problemi anche col casting: Alden Ehrenreich è stato scelto dopo 2.500 provini che hanno incluso volti noti come Dave Franco, Aaron Taylor-Johnson, Ansel Elgort e Miles Teller. E nonostante ciò, girano voci che Ehrenreich si sia dimostrato inadeguato, richiedendo l'intervento di un coach di recitazione sul set.

Christian Grey nella saga di Cinquanta sfumature di grigio (2015-2018)
Prima di selezionare Jamie Dornan, i produttori di Cinquanta sfumature di grigio avevano scritturato Charlie Hunnam nel ruolo di Christian Grey, che poi mollò per completare Sons of Anarchy (ed era stato contestato aspramente dai fan). Ma ancora prima, erano stati considerati Robert Pattinson, Ian Somerhalder, Chace Crawford, Ryan Gosling e Garrett Hedlund. Addirittura giò voce che Dornan volesse mollare dopo il primo capitolo, ma poi l'allarme è rientrato.

Walter White in Breaking Bad (2008-2013)
Prima di scritturare Bryan Cranston, cambiandogli per sempre la vita e facendogli vincere una sfilza di premi, il creatore di Breaking Bad Vince Gilligan dovette stare a sentire i capoccia della AMC, per nulla convinti di quella che era la sua primissima scelta. Gilligan aveva lavorato con Cranston a un episodio di X-Files e aveva pensato subito a lui per il ruolo. Ma alla rete pensavano solamente a una cosa: Cranston era il papà della serie Malcolm. E poi loro avrebbero preferito un attore di richiamo come Matthew Broderick o John Cusack. Quando entrambi dissero no, Gilligan fu finalmente in grado di convincere tutti... e per fortuna.

Aragorn nella trilogia de Il signore degli anelli (2001-2003)
Oggi sembra impossibile immaginare chiunque altro nel ruolo di Aragorn ne Il signore degli anelli, ma Viggo Mortensen non era neanche lontanamente la prima scelta di Peter Jackson. Il regista voleva Daniel Day-Lewis, che però rifiutò svariate volte perché non se la sentiva di affrontare un franchise. Nicolas Cage è stato considerato, così come Russell Crowe. Entrambi rifiutarono per motivi diversi, il primo per ragioni personali (trasferirsi in Nuova Zelanda per tutto quel tempo non era possibile per lui), il secondo perché la produzione doveva tagliare i costi. Alla fine la spuntò Stuart Townsend, licenziato a pochi giorni dalle riprese da Jackson stesso, che si era convinto che l'attore fosse troppo giovane per il ruolo. Mortensen ricevette l'offerta e fu convinto ad accettare da suo figlio.

Bilbo Baggins nella trilogia de Lo Hobbit (2012-2014)
La stessa cosa vale per Martin Freeman, scelta perfetta per interpretare il giovane Bilbo Baggins nella trilogia de Lo Hobbit. Quando a dirigere doveva essere Guillermo del Toro, girava voce che la sua scelta fosse James McAvoy. Peter Jackson invece non ha mai avuto dubbi, se mai li aveva proprio Freeman, impegnato sul set di Sherlock. Jackson si mangiò le mani e proseguì a cercare un protagonista, ma alla fine Freeman trovò il modo di volare in Nuova Zelanda e restarci per quattro mesi, girare e poi tornare due mesi sul set di Sherlock.

Pennywise in It (2017)
La scelta di un attore per interpretare il clown Pennywise nell'adattamento cinematografico di It non poteva essere facile. Tim Curry ha lasciato un'impronta indelebile nella memoria collettiva interpretando la miniserie del 1990, e oltretutto la storia dietro le quinte del film è stata parecchio travagliata. Cary Fukunaga aveva scelto Will Poulter nel ruolo, ma quando il regista ha mollato ed è subentrato Andy Muschietti, Poulter ha lasciato a sua volta. Muschietti ha vagliato centinaia di attori, inclusa Tilda Swinton, prima di scommettere su Bill Skarsgard. Scommessa vinta.

Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody (2018)
Prima di Rami Malek, c'era notoriamente Sacha Baron Cohen. Il protagonista di Borat, molto somigliante al vero Freddie Mercury, era stato chiamato a interpretare il leader dei Queen nel biopic ufficiale, salvo poi andarsene per conflitti con i Queen stessi. Ben Whishaw ha ereditato poco dopo il ruolo quando a dirigere doveva essere Dexter Fletcher, ma poi è arrivato Bryan Singer e ha scelto Malek. Ironia della sorte, Singer è stato infine licenziato e Fletcher ha concluso le riprese al posto suo.

Aladdin e Jasmine nel remake di Aladdin (2019)
Convinta a non cadere nel tranello del tanto temuto "whitewashing" con il remake di Aladdin, la Disney convocò circa duemila attori e attrici di discendenza mediorientale o indiana per i ruoli di Aladdin e Jasmine. Sia sconosciuti che star come Riz Ahmed e Dev Patel. Alla fine, dopo un lungo processo di casting sfiancante per gli attori convenuti, ha selezionato Mena Massoud e Naomi Scott. Finendo però vittima di altre critiche, nate dal fatto che Massoud è di origine mediorientale, la Scott indiana, e dunque per Hollywood tutti i non bianchi si assomigliano...