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Sacha Baron Cohen sul film di Freddie Mercury: “Ho lasciato per colpa dei Queen”

Secondo la star, la band voleva far morire Mercury a metà film e incentrare il resto su di sé. “Volevano proteggere il proprio nome”

Sacha Baron Cohen

10.03.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Era il casting del decennio, quello di Sacha Baron Cohen nel ruolo di Freddie Mercury, leader dei Queen e una delle più prominenti figure nella storia della musica rock. La somiglianza tra i due è prodigiosa ed era bastata da sola a generare interesse intorno al progettato biopic sul cantante. Ma a luglio 2013, Cohen ha lasciato il progetto a causa di “divergenze creative” con i Queen, coinvolti nella produzione del film. Il batterista Roger Taylor aveva commentato duramente, dicendo che l'attore era stato escluso per evitare che il film diventasse “una barzelletta”, mentre il chitarrista Brian May aveva dichiarato che Cohen era semplicemente troppo riconoscibile per scomparire nel ruolo. Ma bisogna sempre sentire entrambe le campane, e ora arriva la versione ufficiale dell'attore.

Intervistato dal presentatore radiofonico Howard Stern, Cohen ha rivelato il motivo per cui la band lo avrebbe allontanato dal film: volevano che l'ultimo atto fosse riservato alla loro storia dopo la morte di Mercury. “Un membro della band, non dirò quale, mi fa: 'Sai, questo è un grande film perché a metà succede una cosa fantastica'. E io: 'Cosa succede a metà film?'. 'Freddie muore...'. E io: 'Cosa succede nella seconda metà?'. E lui mi fa: 'Vediamo come la band tira avanti rafforzandosi'”. Conclude Cohen: “Gli ho detto: 'Ascolta, nessuno vorrà vedere un film in cui il protagonista muore di AIDS” a metà film. “Ci sono storie straordinarie su Freddie Mercury, era uno che amava folleggiare. Ci sono storie di nani che giravano per le sue feste con vassoi di cocaina sulla testa!”. Ma a quanto pare nessuno dei membri dei Queen voleva raccontarle, preferendo piuttosto “proteggere il proprio nome”. Cohen rivela anche che Tom Hooper e David Fincher erano stati considerati nel corso dei sei anni di lavoro sul progetto. E commenta infine la condotta di Brian May, definendolo un “musicista straordinario” ma “non un grande produttore cinematografico”.

Ora il progetto è in mano allo sceneggiatore de La teoria del tutto, Anthony McCarten, che sta riscrivendo il film. I produttori sperano di scritturare Ben Whishaw nel ruolo. Insomma, siamo passati da un biopic potenzialmente controverso, che mirava a svelare alcuni lati nascosti del leggendario frontman, a un filmetto da Studio sicuro e innocuo, supervisionato dai membri dei Queen e dunque sicuramente ben poco obbiettivo. Da qualche parte in questo processo, il pubblico ha perso una grande occasione.

Fonte: The Guardian
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