Festiva di Cannes 2015
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Depardieu a Cannes: "Sono diventato attore perché non volevo lavorare"

La star francese sulla Croisette con Valley of Love saluta i giornalisti in russo ma schiva le domande su Putin

22.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
"Volevo fare l'attore perché non mi andava di lavorare. Poi tutto il resto è successo per caso. Questo mestiere è un piacere, ti fa vivere bene e guadagnare tanti soldi". 
 
Appesantito, stanco e abbastanza svogliato sullo schermo. E dal vivo, sebbene rimanga fedele alla sua immagine di burbero francese. Così appare Gerard Depardieu, protagonista di uno degli ultimi film in Concorso a Cannes, Valley of Love.


Valley of Love

L'attore arriva sulla Croisette salutando la platea in russo, sa bene che da lì a poco dovrà affrontare in qualche modo le domande scomode relative alla sua amicizia con Putin e ala sua opinione sulla politica estera della Russia, il Paese che lo ha accolto da qualche anno. Al suo fianco l'icona Isabelle Huppert sembra una ragazzina di vent'anni (qui il video): "Conosco bene Isabelle ed ero molto felice che fosse coinvolta in questo film avvolto da misticismo e tocchi di fantasia". Nel film li vediamo nei panni di una coppia separata che si riunisce per un viaggio attraverso la Death Valley americana, pronti a esaudire l'ultimo desiderio del figlio suicida. La pellicola diretta da Guillaume Nicloux è stata accolta freddamente a Cannes
 
Il film passa quasi in secondo piano quando Depardieu incontra la platea di giornalisti internazionali. Ci vogliono esattamente cinque minuti per la domanda sul suo rapporto con Putin che arriva puntuale come un orologio svizzero: "Conosco bene Vladimir Putin e mi piace molto. Ancora oggi vado in Unione sovietica - L'attore poi si corregge - Insomma in Russia. Quando sono scoppiate le tensioni in Ucraina ero in shock come tutti quanti. I conflitti sono terribili ma non mi sento di commentare perché secondo me nessuno è in grado di capire esattamente quello che sta succedendo tra Ucraina e Russia. Adoro gli ucraini e frequento Viktor Juš?enko: lui non avrebbe mai voluto andare al potere, è un uomo con un background in finanza, diciamo dunque che è arrivato alla presidenza dell'Ucraina un po' confuso. Non posso giudicare nessuno, ma posso solo dire che la guerra è una cosa brutta". 


Depardieu e Huppert
 
Schivate le domande politiche, Depardieu dice invece la verità a chi gli chiede dei suoi gusti cinematografici: "Non vedo più tanti film. Non guardo DVD ma adoro le serie TV. Guardo gli action con Bruce Willis che era un attore che non mi aveva convinto all'inizio della sua carriera e che ora reputo straordinario. Passo il tempo a guardare questi film di Hollywood con pochissima sostanza e tantissimi effetti speciali. Li trovo molto piacevoli". La risposta in qualche modo delude la platea che da lui si aspetta qualche commento sui maestri con cui ha lavorato nella sua carriera. E infatti poco dopo l'attore aggiusta il tiro: "Ho un bellissimo ricordo di Marco Ferreri di cui ho amato i film e Carlos Saura. Tra i francesi stimo tanto Jacques Audiard per il modo in cui somiglia al padre: anche lui sa essere violento e delicato allo stesso tempo. Ha fatto film favolosi". 

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