Festiva di Cannes 2015
NOTIZIE

Audiard e la Palma d'Oro: "La violenza del mio film metafora di un grande amore"

Il regista francese vince il Festival di Cannes con Dheepan. E ci racconta in esclusiva il coraggio della sua storia d'amore e la sua passione per Scorsese

Jacques Audiard

25.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
Jacques Audiard, già regista di grandi film come Sulle mie labbra e Tutti i battiti del mio cuore, si protegge sempre dietro un paio di occhiali da sole. Ha un atteggiamento difensivo nei confronti di chi fa questo nostro lavoro e in generale non ama parlare troppo dei suoi film. Dietro questa personalità apparentemente burbera si nasconde uno dei registi più romantici dei nostri tempi: uno che crede nell'amore e si sforza in tutto e per tutto nel trovare nuove strade per raccontare il sentimento.

Il suo Dheepan, trionfatore fresco di Palma d'Oro al Festival di Cannes, è un concentrato di dramma, tragedia e violenza. Sullo schermo la macchina da presa di Audiard racconta la fuga di tre persone dal loro paese d'origine devastato dall'orrore della guerra (lo Sri Lanka): i tre sono costretti a fingersi una famiglia per entrare in Europa. Approdati nella Francia contemporanea, scopriranno a caro prezzo che anche quella nazione può trasformarsi in una zona di guerra. "Ho fatto un film che attraversa più generi: sembra un film di guerra, un documentario sociale sull'integrazione. Un film che affronta la questione degli immigrati in Europa - Ci racconta Audiard in esclusiva - C'è tutto in Dheepan. Eppure credo fermamente che la colonna vertebrale di questo mio nuovo lavoro sia una storia d'amore".



Possiamo paragonare i suoi tre immigrati clandestini a una famiglia disfunzionale che prova a ritrovarsi e tornare unita?
È proprio così. Questo mi ha permesso di esplorare nuovi percorsi emotivi. Ecco l'amore visto attraverso un nuovo territorio.

Il suo cinema spesso è fatto di personaggi tragici. Viviamo in un mondo tragico secondo lei?
Pensa davvero che siano personaggi tragici? Forse all'inizio della storia, poi li vediamo sempre lottare per arrivare a riscattarsi. Non penso di essere ossessionato dalla disperazione, se lo fossi racconterei storie all'esatto opposte delle mie: vedreste ricchi e felici che perdono tutto alla fine del film.

In effetti, per avallare la sua teoria, credere nell'amore a volte la spinge fino in fondo alla ricerca di finali felici. Bisogna essere coraggiosi oggi per virare verso l'happy ending?
Trovo che i finali tragici tendano a essere un po' di default nel cinema odierno. Perché ne vediamo tanti di film che finiscono in maniera drammatica. Non ne vado pazzo. La cosa migliore è avere due finali: quello delle vicende e quello dei personaggi. Il mio film li ha entrambi.

Tornando alla storia d'amore, Dheepan dice in qualche modo che l'amore può battere qualsiasi confine?
Questo film non è una metafora sul mondo, ma riguarda quelle determinate persone di cui raccontiamo la vita. Seguiamo i personaggi e vediamo dove ci portano. Detto questo sì, vi mostriamo l'Europa: un tempo la Francia accoglieva i rifugiati più apertamente, ora è diverso.



L'ultima parte del suo film punta tutto su una sequenza di "vendetta" iperviolenta. Sembrava di assistere ad Apocalypse Now o forse a un nuovo Terminator. Ha avuto riferimenti particolari per questa scena?
Lei non è il primo che mi cita Apocalypse Now e la cosa mi lascia sorpreso. In realtà una scena che ho rivisto prima di girare è la sparatoria finale di Taxi Driver. Ma io ho fatto un film molto diverso, sia chiaro.  

Gerard Depardieu ha parlato con ammirazione del suo talento nel mescolare delicatezza e violenza allo stesso tempo (QUI). Quanto fatica lei per ottenere questo tono nei suoi film?
Non so parlare del mio stile perché non ne so troppo. Non ho ancora un punto di vista oggettivo sul mio film perché ho finito di lavorarci solo qualche settimana fa. Spetta a voi critici definirlo. Posso dirle che ho sempre visto anche quest'ultima parte violenta come una metafora per le coppie in crisi. Quello che lui fa sempre è rivolgersi alla sua donna e alla fine vuole andare a riprendersela. Dunque la crisi di coppia prende una strada particolare: diventa una sorta di guerra da vincere per riformare una famiglia.

Dheepan, vincitore della Palma d'oro al 68simo Festival di Cannes, arriverà in Italia nei prossimi mesi distribuito da BIM.

Per la nostra copertura completa del Festival di Cannes 2015, vi invitiamo a visitare il nostro Speciale Cannes.