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Wall Street 2 - La nostra recensione

Oliver Stone e Michael Douglas tornano al mondo della finanza, ventitre anni dopo il primo film

Wall Street 2: Money Never Sleeps - Poster

22.10.2010 - Autore: Andrea D'Addio
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Gordon Gekko (Michael Douglas) è tornato. Otto anni di prigione, tra il 1993 e il 2001, lo hanno cambiato. Il mondo della finanza è malato, i valori sono altri. Ci ha scritto un libro su questo e ora vivacchia ai margini del mondo che conta, dando conferenze nelle università e seguendo tutte le regole del buon samaritano. Peccato che il suo rinnovato charme non sia in grado di riconquistare la figlia abbandonata causa prigionia. Gekko è stato un cattivo padre, ma ora è pentito. Ad aiutarlo nel riavvicinamento, ci pensa il fidanzato di lei, un giovane businessman di Wall Street. I due fanno un patto. Tu mi aiuti a riprendermi mia figlia e io ti do le dritte giuste per scoprire come e chi ha portato il tuo papà adottivo al suicidio. Logicamente, non tutto va secondo i piani. Gekko è sempre, almeno un pochino, Gekko. Per fortuna.

Wall Street 2

Con la crisi economica che dal 2008 ad oggi, tra bassi (pochi) e alti (purtroppo molti) ci attanaglia, Oliver Stone ha deciso di riprendere in mano uno dei suoi personaggi più riusciti per provare a raccontarci la Wall Street di oggi. Ci riesce? Non proprio e ciò che gli dà la zappa sui piedi è proprio la caratterizzazione dei tre protagonisti. Da una parte un Gekko buono, dall'altra un rampante manager che, forse complice l'involuzione attoriale di Shia La Boeuf, non comunica nulla: è idealista, bravo ragazzo, cattivo e avido... tutto assieme, a corrente alterna. In mezzo un personaggio femminile, la piccola vittima di papà e fidanzato interpretata dalla piagnucolosa Carey Mulligan (che fine ha fatto la brava attrice di “An Education”?) che lacrima a ogni domanda.


Wall Street 2

Per quanto sia stata necessaria una semplificazione degli strumenti finanziari, tutto viene ridotto a buoni contro cattivi. Da una parte il vecchio che ha curato con amore e sincerità la sua banca d'affari, dall'altra un perfido riccone che ha intestato una sorta di conto nelle isole “Vergini” con il nome molto promettente di Locusta (fosse stato direttamente “conto degli speculatori” sarebbe stato almeno un po' autoironico). Tutto appare sfilacciato, non c'è il cinismo del film di vent'anni fa né il ritratto dei giorni attuali. E vogliamo parlare del ritmo? E dire che ce ne sarebbe di che parlare, di che descrivere, di che costruirci thriller che sappiano tenerti attaccato alla sedia mentre cerchi di capire come mai dall'America partano spesso domini economici al ribasso che trascinano giù tutti quanti.

Wall Street 2

E così, tra very bad product placement di birra e cellulari, il film si regala momenti di assoluto delirio di sceneggiatura come il cameo troppo lungo di Charlie Sheen. E dire che Oliver Stone è uno dei più famosi sostenitori di un altro tipo di politica e certamente avrebbe frecce da scagliare contro tutto ciò che è successo. Rimangono alcune panoramiche dei grattacieli di New York davvero belle per movimenti di macchina e colori, così come la prima scena in cui non appare per parecchio tempo il volto del nostro ex caro amico-nemico Gekko.

La pellicola è distribuita dalla 20th Century Fox

Per saperne di più
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