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Un sogno chiamato Florida, la recensione di un film da non perdere

Dopo aver chiuso - in bellezza - l'ultimo Festival di Torino, arriva in sala il nuovo progetto di Sean Baker, regista mai banale di una storia toccante.

22.03.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Onestà intellettuale esigerebbe di rispolverare le perplessità suscitate dalle percentuali 'bulgare' di gradimento del recente Lady Bird anche per il Florida Project di Sean Baker - visto nella Quinzaine cannense e allo scorso Festival di Torino (dove era film di chiusura) - e oggi prossimo all'uscita nei cinema, ma ci sono differenze sostanziali a giustificare il diverso trattamento per quello che il nostro pubblico troverà in sala con il titolo di Un sogno chiamato Florida… e che farà meglio a non farsi scappare!



Si fa presto a dire 'Indie', e sotto questo cappello beatificare qualsivoglia prodotto lontano dal mainstream più dilagante, ma la scelta di soggetti davvero diversi e la capacità di trattarli con una sensibilità e una cinematografia non banali non è di tutti. Di certo è di Sean Baker (Tangerine, Starlet), che per raccontare questo inedito 'Sogno americano' si spinge fino ai confini dorati di Disney World, dove una umanità borderline vive in Motel come il Magic Castle & Inn di W. Irlo Bronson Memorial Hwy, Kissimmee (FL), sfruttato come location.

Una sorta di Parco dei divertimenti parallelo, reso tale dallo sguardo - innocente e già disincantato - dei bambini protagonisti (come buona pace di un ottimo Willem Dafoe, factotum della struttura dove disperati e ragazze madri vivono 'favoriti' da un affitto calmierato) che ci accolgono al ritmo della Celebration dei Kool & the Gang. Impossibile però, per quanto ci si impegni, fuggire dalla realtà, anche cercando di urlare più forte delle regole o correndo più veloci.



Povertà, alcolismo, pornografia, violenza, pedofilia, disagio circondano questo mondo fatato, ma procedendo nella narrazione è sempre più evidente la differenza tra il Magic Castle in questione e il Magic Kingdom (il parco tematico della Disney dedicato al mondo delle fiabe dove avrebbero voluto passare la loro luna di miele i due impacciati sposini del film) lontano solo quindici chilometri. Difficile rassegnarsi a una vita che costringe a vivere di espedienti e vendere profumi in un posteggio - come nella scena realizzata all'insaputa dei passanti - per poter dare una infanzia ai propri figli. E una speranza a madri mai state davvero adolescenti, incapaci persino di incanalare il proprio naturale spirito ribelle, terrorizzate da quello che le aspetta fuori dalla piccola comunità ai margini del mondo reale. Quello che sembriamo vedere solo noi spettatori, 'vittime' dell'inatteso incantesimo di Baker, che riesce persino a farci sorridere e scaldare il cuore senza permetterci di distogliere lo sguardo da un film tanto duro e rivelatore.

Un sogno chiamato Florida, in sala dal 22 marzo 2018, è distribuito dalla Cinema di Valerio De Paolis.