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Monuments Men - La nostra recensione

14.02.2014 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Il bello di George Clooney e' che sa appassionarsi a quello che fa, divertendosi. L'abbiamo imparato seguendolo negli anni, e scoprendolo regista intelligente e capace di alternare la sua presenza in importanti blockbuster con film non banali e ben realizzati che generalmente nascono da storie o personaggi che lo abbiano colpito o che cerchi di portare all'attenzione del pubblico.



Come e' stato - evidentemente - per questo Monuments Men, trasposizione cinematografica del libro di Robert M. Edsel, "Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia". Ed evitentemente e' stato tale il desiderio di raccontare l'avventura di questi architetti, critici, direttori di musei ed esperti d'arte che ha voluto bruciare le tappe, riducendo l'intervallo dal precedente film da regista a soli due film (Paradiso amaro e Gravity) - dai quattro che di media passavano tra uno e l'altro - per poter mettere in scena la vicenda narrata e pubblicata nel 2009.

Il problema e' che per quanto l'affetto e la passione messi nel progetto siano palesi, le modalita' scelte per riportalo sullo schermo non sono sempre le migliori. Niente da dire sulle scelte di cast - ma Bill Murray, John Goodman e Bob Balaban insieme sono un colpo basso che non puo' non colpirci al cuore - anche se in origine avrebbe dovuto esserci Daniel Craig al posto di Matt Damon, invece perfettamente in parte (e forse il migliore del novero, in conclusione) soprattutto nei duetti con una Cate Blanchett fascinosa e ammiccante, ma discontinua e lontana dai picchi della sua Jasmine.



La discontinuita' e la poca omogeneita' sono in definitiva le pecche maggiori di questo film 'stranamente bellico'; costretto ad affidarsi (consciamente o meno) a modelli gia' visti per quanto riguarda il genere e troppo autoreferenziale. Questo lo porta a dare il meglio di se' in una serie di scene successive nelle quali i nostri eroi - e' il caso di dirlo - sono a tratti irresistibili, ma a non riuscire a legarle in maniera coerente e fluida.

E cosi, preso atto del nobile intento alla base e dell'omaggio a degli uomini che meriteranno per sempre tutto il nostro rispetto e gratitudine, si esce dal cinema con l'impressione di aver passato due ore con un film gradevole, simpatico, commovente a tratti, ma non unico, come gli altri film di Clooney erano stati.

Monuments Men, in uscita il 13 febbraio, è distribuito da 20th Century Fox.

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