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Recensione The Walking Dead, l'umanità di Negan contro la cattiveria di Rick nel nuovo episodio

Il decimo episodio dell'ottava stagione fa meglio del precedente, mostrando l'umanità del cattivo principale della serie

The Walking Dead

05.03.2018 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Il lato umano di Negan. E tutti gli sbagli di Rick. Sono questi i due spunti più interessanti della stagione di The Walking Dead attualmente in corso. L'ottava. Una fila di episodi a ritmo altalenante che come sempre giocano al rilancio con colpi di scena rimandati puntualmente ai prossimi episodi. Un po' come succede con quei best-seller che si comprano in aeroporto, perfetti nel fare girare pagina ai lettori. Ma anche velocemente dimenticabili.
 
Del resto stiamo parlando di tutta la storia di questa serie, partita col botto sotto l'ala protettrice di Frank Darabont e successivamente, a poco a poco, appesantita da logiche di sfruttamento produttivo in stile "milking the cow" (mungere la vacca) e da una mancanza di coraggio degli showrunner che hanno optato per morti principali spesso deludenti o fuori campo, confronti eternamente rimandati, spunti tematici interessanti ma rimasti sempre in superficie.

 
Perché dunque ci ostiniamo a rimanere sul "pianeta TWD"? Perché non è ancora arrivato il momento di lasciarlo? Lo sguardo di Andrew Lincoln, la sua posa perfetta dopo otto stagioni, e il bene che vogliamo a questo suo personaggio, sono una risposta.
 
Il decimo episodio dell'ottava stagione fa meglio del precedente. E diventa interessante in pochissimi momenti: la chiacchierata via walkie-talkie tra Rick e Negan è la scena madre. Alla collera di Rick si contrappone la tranquillità di Negan e non è di certo una novità, anzi si tratta di una dinamica che avevamo già assaporato nella serie, forzata dal modo di recitare sopra le righe (e a tratti urtante) di Jeffrey Dean Morgan. È però l'umanità di Negan a sorprendere, quel suo dispiacere scolpito sul volto una volta saputa la notizia della morte del figlio del suo nemico. Come se la serie per un momento ricordasse a se stessa di poter sfruttare una scia di epica. E così fa anche qualche secondo dopo quando l'umanità di Negan lascia il posto a una onestà usata come una stilettata: “Hai fallito come padre”, dice il capo dei salvatori a Rick, esortandolo a non prendere più alcuna decisione, dato che tutto quello che fa porta alla morte dei loro cari. È un bel momento, ma ovviamente arriva solo alla fine di un episodio corale giocato su più fronti. Una serie di siparietti di guerra raccontati con la struttura di un puzzle e tanto di abbandono di unità temporale. Una scelta, quella degli sceneggiatori, con la quale si riesce a spiazzare lo spettatore e tenere alto il suo livello di curiosità.

 
Viene preparato il terreno per un altro personaggio, la Jadis della comunità degli Scavenger, quel clone della Milla Jovovich di Resident Evil. Una donna interessante per la sua natura ambigua e l'accettazione della sua fragilità nel vendersi al miglior offerente. Tocca a lei a questo giro portarci davanti a un bagno di sangue con i corpi di decine e decine di zombie che vengono letteralmente macinati. Un purè di sangue. Se verrà dato più spazio a questo personaggio e se sarà utilizzato in maniera intelligente, allora di certo sarà tutto di guadagnato.
 
The Walking Dead va in onda ogni lunedì alle 21 su Fox, canale 112 di Sky.