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Precious - La nostra recensione

Un film discreto che comunque avrà la forza di essere ricordato per la grande prova di un cast straordinario

Precious - Gabourey Sidibe

23.11.2010 - Autore: Adriano Ercolani
Ci sono alcuni lungometraggi, non moltissimi, in cui sono gli attori a fare la differenza. Sono loro che impreziosiscono una sceneggiatura ben organizzata ma non originalissima, una regia funzionale ma non esplosiva, e fanno diventare un film discreto un qualcosa che invece verrà ricordato. Questo è il caso di “Precious”, dramma familiare che all’inizio di quest’anno è stato protagonista agli Oscar e che finalmente arriva nelle nostre sale distribuito da Fandango. L’intelligenza della regia di Lee Daniels, alla sua opera seconda, è quella di lasciare tutto lo spazio necessario alle due protagoniste, Gabourey Sidibe e Mo’Nique. Dal canto loro, le due attrici regalano al pubblico una prova maiuscola, di una durezza a tratti quasi insostenibile. Ci voleva davvero una verità non comune per rendere credibili due personaggi talmente borderline da sfiorare i limiti della credibilità: le due donne ci riescono con pienezza e dolore, restituendo tutto il dramma umano raccontato dagli eventi.

Uno dei poster di Precious

Se l’Academy ha giustamente premiato Mo’Nique come attrice non protagonista, avrebbe dovuto mostrare un po’ più di coraggio e regalare la statuetta anche a Gabourey Sidibe, al posto della più didascalica Sandra Bullock di “The Blind Side. Un premio che invece “Precious” non meritava è quello andato a Geoffrey Fletcher per l’adattamento del romanzo di Sapphire: non che la sceneggiatura del film sia sconclusionata, al contrario. Lo script però si limita a raccontare senza particolari guizzi o invenzioni narrative una storia che ha il sapore del già visto.

Mo'Nique in una scena di Precious

Melodramma che non lascia alcuno spazio alla speranza, neppure quando sceglie di mettere in scena i “sogni infranti” della sedicenne protagonista, “Precious” è un film tanto difficile da affrontare quanto emozionante. Non ci troviamo sicuramente di fronte a cinema di facile fruizione, ma vale comunque la pena vedere questo lungometraggio soprattutto per le prestazioni memorabili delle due attrici principali, a cui si affianca un cast di contorno che partecipa con grande adesione ai ruoli (i più attenti riconosceranno anche due star della musica come Mariah Carey e Lenny Kravitz). 

Per saperne di più
Leggete l'anteprima del film