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Lo streaming del weekend: Assassini nati - Natural Born killers di Oliver Stone

Innovativo nel linguaggio, visivamente impressionante, estremo nei contenuti. Disponibile su Amazon Prime Video

Stone

12.10.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
Delirio postmoderno. Il 1994 fu l’anno di Quentin Tarantino, il suo Pulp Fiction riscrisse le regole del cinema: la struttura dei dialoghi era innovativa, i continui salti temporali inusitati per quei tempi, soprattutto in un film di genere, come in superficie si presentava. In realtà era ben altro, e se ne accorsero a Cannes dandogli la Palma d’Oro. Ma mentre Pulp Fiction veniva celebrato in tutto il mondo, usciva (alla Mostra di Venezia) Assassini nati – Natural Born Killers di Oliver Stone. Da molti non fu capito, anche se dal punto di vista del linguaggio rappresentò un’altra rivoluzione.

La sceneggiatura era sempre di Tarantino (nelle intenzioni un cocktail esplosivo di sangue e battute brillanti), ma Stone decise di darle il suo tocco personale. Spazio all’ultraviolenza, addio alla linearità delle storie classiche, addio persino alla Hollywood contemporanea. Il nuovo tiranno (secondo Stone) è la televisione, i videoclip di MTV, le cronache sanguinose dei notiziari. Tarantino prese subito le distanze, Stone fece di testa sua.



Alternò la pellicola a 8 mm con quella in bianco e nero da 16 mm, per poi lanciarsi verso i 35 mm. Giocò con i formati, passò dalla sitcom ai telegiornali. La macchina da presa si muoveva senza sosta, i colori si accendevano per poi spegnersi. A rotazione si usarono diversi filtri, dal rosso al giallo. Il ritmo era (e resta) frenetico, con immagini per lo più di pochi secondi.  

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Messaggi subliminali ovunque: animali, diavoli e demoni compaiono pochi istanti, per poi sparire. Dissolvenze veloci, tagli netti.  Humour nero, gore, momenti di ordinaria follia. Assassini nati – Natural Born Killers fu un’avventura estrema. Tutto portato all’eccesso, oltre il limite.



Una coppia di squilibrati corre verso l’orizzonte massacrando senza pietà chiunque tagli loro la strada. Oltre cinquanta vittime in appena tre settimane. Sono il prodotto di una società cinica, dove gli individui sono numeri o cose. I due assassini nati uccidono per sentirsi fuori da ogni costrizione, sono bestie selvagge, impossibili da fermare. Non rapinano banche come Bonnie e Clyde, non hanno idea di che cosa faranno domani. Stone rivisita il mito del road movie, destruttura l’immaginario dell’antieroe americano. Sembra quasi schierarsi dalla parte dei due protagonisti, e punta il dito contro il media: i veri criminali sono loro, che non si fermano davanti a nulla pur di aumentare il loro potere.

Sono sciacalli (Nightcrawler), che hanno perso ogni valore umano. Il giornalista interpretato da Robert Downey jr. è più schizzato dei due killer. E appena impugna una pistola scatena la sua anima oscura. La rivolta in carcere è una delle sequenze più violente, e nasce proprio da un’intervista in tv. L’egoismo è la norma di vita, come spiega tra le righe della sua biografia anche il detective che cattura i due innamorati. Assassini nati – Natural Born Killers non è per tutti, ma a suo modo ha segnato un’epoca. È un punto di non ritorno, è la distruzione del mainstream, di ogni logica. Difficile da digerire, ma dal fascino innegabile. Il film è su Amazon Prime.