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Kong: Skull Island - La recensione in anteprima

Il gigantesco scimmione torna nei cinema in un film che sembra la versione mostruosa di Black Hawk Down

03.03.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Spegnete il cervello, o almeno la parte razionale del cervello, e affidatevi totalmente a quella che secerne divertimento. Kong: Skull Island chiede proprio questo ai suoi spettatori mentre rilancia sugli schermi l'immagine del gigantesco scimmione a dodici anni dalla sua ultima volta nei cinema. Dimentichiamoci del Kong di Peter Jackson, un film che amava il potere del grande cinema e tutta la tradizione originale dell'iconico scimmione. Un film che commuoveva più che meravigliare. Questa volta pensiamo invece al modello Black Hawk Down e a cosa succederebbe se quel film fosse ambientato nell'Isola del Teschio, popolata dai mostri di Harryhausen.



Guarda il trailer di Kong: Skull Island
 
L'isola paradisiaca si rivela come l'inferno sulla Terra con un gruppo di umani che dovranno raggiungere al più presto una destinazione lontana... naturalmente la loro unica via di salvezza. Chi saranno i pochi, pochissimi, fortunati a restare in vita? Il film non ci dà il tempo di prendere respiro: si passa sempre al livello superiore di spettacolo e azione in un costante ed efficace rilancio dell'intrattenimento. Badate bene, questo è il "Kong show": nel corso si due ore vediamo il gigantesco protagonista impegnato a buttare giù elicotteri, schiacciare esseri umani, staccare a morsi un paio di tentacoli di piovroni che vogliono strangolarlo e spezzare il collo a lucertoloni che prendono il posto dei dinosauri dei film precedenti. 
 
Nelle poche pause di questo spettacolo seguiamo gli umani e ci affidiamo soprattutto a John C. Reilly nei panni di un soldato che vive nell'isola sin dalla Seconda Guerra Mondiale. Lui è quello che si diverte di più in mezzo a un sorprendente cast di grandi attori che rimangono nelle retrovie, da John Goodman in un ruolo da caratterista a Samuel L. Jackson che ripropone in maniera più forzata i suoi personaggi pieni di collera. In prima linea Brie Larson ci offre tutta la sua bellezza nei panni della nuova "Kong girl" e Tom Hiddleston fascino e carisma in quelli dell'avventuriero con un'unica sequenza in cui lo vediamo nei panni dell'eroe. Ma non c'è tempo per vivere le loro problematiche e dinamiche che sono praticamente ridotte a zero. 

Guarda la videointervista: Tom Hiddleston contro King Kong in Skull Island
 
Dietro la macchina da presa il regista Jordan Vogt-Roberts - semisconosciuto al cinema con un passato di autore televisivo, un ragazzo a cui sono stati affidati centinaia di milioni di dollari per fare questo film - si sforza di calibrare il tutto. Uno sforzo che ha i suoi contraccolpi, si veda la scena iniziale fin troppo simile a uno spot pubblicitario, ma anche l'abuso di immagini filtrate attraverso lenti speciali che cambiano colore dei frame. Più interessante vederlo passare al round successivo e strizzare l'occhio ai "filmacci" del passato e allo splatter nel momento in cui seguiamo gli umani sopravvissuti sull'isola peccare di ingenuità e morire nei modi più terribili, stupidi e divertenti. Impalati perfino dalle zampe di un ragno gigante. 

 
A parte l'overdose di divertimento, che cosa resta di questo Kong? Alcune immagini veramente belle legate soprattutto all'estetica degli anni Settanta in cui il film è ambientato: lo scimmione che sorge davanti al sole al rallenti è l'inquadratura che portiamo a casa una volta lasciata la sala. Non è l'unica: rimaniamo colpiti anche dagli elicotteri in volo ripresi a schiera dall'altro, poco prima di vederli distrutti uno dopo l'altro. La collera di Kong questa volta non ci insegna più a diventare umani, ci ricorda invece che siamo una specie che forse ha bisogno di vivere nella paura per autoregolarsi, per creare uno status quo. Ecco perché qui, più che mai, sentiamo il peso di quella parola che è stata tolta dal titolo: King. Questo Kong è veramente il Re.
 
Kong: Skull Island è, dopo Godzilla, il secondo capitolo del nuovo "monsterverse" della Warner Bros. Lo Studio si assicura di mettere i fan KO con una scena studiata ad arte e nascosta alla fine dei titoli di coda. 

Il film arriverà nei cinema dal 9 marzo, distribuito dalla Warner Bros.