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Jesse Eisenberg killer senza pietà in American Ultra - La recensione

Con lui anche Kristen Stewart, in una pur divertente caduta rispetto alle sue ultime prove

28.06.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Cosa succede se Clerks incontra Jason Bourne, ma come superagente segreto protagonista viene scelto un coniglietto assassino, costruito per uccidere? La domanda rimane anche dopo la visione di questo American Ultra di Nima Nourizadeh, già regista del delirante Project X - Una festa che spacca.



Ma - combinazione, come allora - il caos messo in scena appare davvero fine a se stesso. O quanto meno spesso sostenuto da motivazioni piuttosto labili. Tutto sembra posare sulla divertente rivelazione di Jesse Eisenberg in versione 'cellula dormiente' e su un paio di tranche narrative nelle quali la fantasia la fa da padrona quanto a coreografie di combattimento.

Per il resto, c'è tutto quel che ci si poteva aspettare. Sia da parte della CIA e dei suoi piani segreti, sia da parte degli agenti implicati in essi, con 'spiegoni' annessi (semmai la vicenda fosse troppo oscura per un pubblico poco interessato ad esser distratto da scontri a colpi di scatole di pelati e articoli da casalinghi).



Kristen Stewart (che rischia di prenderci gusto nel baciare appassionatamente il buon Jesse, come visto sul set di Woody Allen e in passato in Adventureland), Connie Britton e Topher Grace sono ottimi comprimari, ma nei panni di personaggi piuttosto prevedibili e bidimensionali. Idee confuse, sprazzi di delirio surreale e snodi mal sviluppati fanno il resto e vanificano ogni possibile accenno di originalità e follia creativa in una sagra delle occasioni sprecate. Che non a caso ha impiegato un anno ad arrivare da noi nonostante il cast di ottimo livello e risonanza internazionale.


American Ultra, in sala dal 30 giugno 2016, è distribuito da Leone Film Group e Key Films.