
Come sara' gia' evidente, non sono la credibilita' o la solidita' narrativa i punti forti del Godzilla di Gareth Edwards, uno abituato a trattare con i 'Monsters' preferendo curare la tensione e la sua creazione piu' che l'inattaccabilita' e il ritmo dello sviluppo della storia. In compenso c'e' parecchia carne al fuoco, a contornare il piatto forte, con i pro e i contro che questo comporta.
Si va dalla ricerca di precedenti storici e dalla creazione di presupposti preistorici fino a simbologie moderne e rimodernate, passando per conflitti familiari e moniti esistenziali. La confusione e' dietro l'angolo. A meno di non farne cornice. Tutto al servizio di, o comunque subordinato a, un unico elemento catalizzatore, ovviamente il redivivo Gojira.

Una scelta contestabile, ma intelligente, e che da' i suoi frutti. Soprattutto dopo un inizio che - per quanto arricchito da interpretazioni importanti (Cranston e la Binoche non sono da tutti) e pathos - lascia un'impressione di poca sincerita', essendo forse la scena madre del prologo troppo condizionata dalla sua propedeuticita' ai fini della creazione dei personaggi e dei rapporti tra loro.
La prosecuzione non e' da meno, con figure paterne assenti, figli in cerca di catarsi e personaggi femminili disposti al sacrificio e piuttosto soffocati. Eppure, didascalico nei temi, Godzilla resta sensato nella regia e lucido nella costruzione, a partire dalla scelta di recuperare quell'old style che era mancato tanto (determinandone probabilmente le sorti) all'Emmerich del 1998 e che qui aggiunge declinazioni nuove, seppur - come detto - prevedibili.
Nel 1954, d'altronde Gojira nasceva dal terrore nucleare, oggi forse solo un regista europeo poteva portarlo negli Stati Uniti del post 9/11 (ampiamente citato e richiamato piu' volte, pompieri compresi, per quanto certe scene siano inevitabili in un film Catastrofico), addirittura sul Golden Gate di San Francisco o sulla Strip di Las Vegas, a imitare lo Stitch della Disney… Fermo restando, s'intende, che il tema ecologico del No Nuke, resta un 'sempre verde' anche per i nostri giorni.

Alla fine 'Family Movie' (con Aaron Taylor-Johnson eroe-non-eroe, piu' preoccupato della salvezza dei suoi cari e della propria famiglia che della salvezza del Pianeta) e 'Monster Movie' si intrecciano, senza ostacolarsi, sovrapponendosi e incontrandosi in alcuni momenti, ma lasciando comunque al vero Eroe del film lo spazio necessario ad emergere gradualmente. In un crescendo, anticipato anche dalla strategia comunicativa, che funziona e che lascia svanire sullo sfondo dettagli e imperfezioni. Mentre a noi resta il dubbio (oltre all'invidia sulla capacita' di Bryan Cranston di non invecchiare nel corso di 15 anni) sulla bonta' o meno di Godzilla e sull'opportunita' o meno di un sequel.
Godzilla, in sala dal 15 maggio, e' distribuito da Warner Bros.