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Game of Thrones 8, la recensione con e senza spoiler dell'episodio 5

La battaglia per Approdo del Re è qui. Ma non andrà esattamente come vi aspettavate...

Il trono di spade

13.05.2019 - Autore: Marco Triolo
Il penultimo episodio di Game of Thrones. Sembra incredibile che siamo già arrivati qui, che siano trascorse otto stagioni da quando la serie è iniziata nel 2011. Un viaggio lungo, complesso, tra alti e bassi, colpi di scena e morti strazianti. Un viaggio partito dai romanzi di George R.R. Martin e ora avviato a una conclusione originale, immaginata quasi totalmente (sul “quasi” ci sarà da dibattere per anni a venire) da David Benioff e D.B. Weiss. Ovvero le due menti che, dopo aver sviluppato la serie, hanno dovuto prendere in carico la storia quando è risultato evidente che Martin non sarebbe mai riuscito a pubblicare gli ultimi due libri in tempo.
 
Dunque eccoci qui, all'episodio 8x05, The Bells. Un capolavoro diretto dal migliore regista della serie, quel Miguel Sapochnik che, dopo aver firmato Hardhome, Battle of the Bastards, The Winds of Winter e il recente The Long Night, è pronto a salpare per il grande schermo, perché quello piccolo ormai gli sta stretto. Preparate i fazzoletti: è un'espressione banale ma è perfetta per l'occasione. Non tanto perché potreste vedere compiersi il fato di qualche personaggio, ma perché anche nel mezzo della furia di una battaglia mai così determinante nella storia di Westeros, c'è spazio per momenti intimi di rara potenza. Abbiamo investito talmente tanto in questi personaggi, sia quelli “buoni” che quelli “cattivi”, che non possiamo non provare una tensione montante nel vederli attraversare un campo di battaglia pericoloso come questo.

Scrivendo la frase precedente, ci è apparsa chiara una cosa: non possiamo parlare di personaggi buoni o cattivi in Game of Thrones. Questo era evidente nelle prime stagioni, ma poi, a mano a mano che la storia è andata avanti, gli autori si sono dovuti assestare su degli archetipi più nitidi, per favorire i percorsi evolutivi dei personaggi. Dopo un po' stupire per il gusto di stupire stanca, e bisogna iniziare a fare qualcosa con i personaggi, a condurli in un percorso di scoperta di sé che, inevitabilmente, li porta a prendere delle decisioni e a schierarsi. Ma questo episodio e il precedente ci hanno ricordato che non è scontato che il percorso di un personaggio lo porti a migliorare. Lo porta a scoprire se stesso, a scendere a patti con chi è veramente. E le conseguenze di ciò possono essere positive oppure negative. Oppure disastrose.
 
È difficile dire altro senza spoilerare ciò che accade in The Bells. Ma una cosa la possiamo dire: dopo questo episodio ce n'è un altro. Avete presente quei casi in cui un film o una serie TV chiudono delle questioni che sembravano centrali prima del tempo, sembrano essere finiti e poi partono in una direzione completamente inaspettata? Quelle volte in cui controlliamo la barra della durata e vediamo che mancano ancora 50 minuti alla fine, e non abbiamo la minima idea della direzione in cui ci porteranno? Ecco, questo è esattamente quello che sta succedendo con Game of Thrones. The Bells, per molti versi, è quello che ci aspettavamo sarebbe stato il gran finale della serie. E invece c'è un'altra puntata.
 
E ORA, LA RECENSIONE CON SPOILER! FERMATEVI QUI SE NON AVETE VISTO LA PUNTATA.

Con il passare delle stagioni, Lord Varys ha assunto un ruolo sempre più importante nella serie. È passato da subdolo cospiratore a difensore degli oppressi quando si è capito cosa lo spingesse a cambiare spesso bandiera: non un bieco istinto di sopravvivenza, quello che muoveva la maggior parte delle pedine intorno a lui, ma la lealtà verso il suo unico, vero sovrano. Il popolo.
 
È giusto e inevitabile che Varys sia morto all'inizio di una puntata che ha visto purtroppo fallire, almeno momentaneamente, il suo sogno di cambiamento. Daenerys ha giustiziato una voce che sosteneva la precedenza del popolo sul sovrano prima di lasciare ogni freno inibitore e radere al suolo Approdo del Re in una tempesta di fuoco. Nonostante avesse promesso di desistere qualora l'esercito di Cersei avesse deposto le armi, suonando le campane della resa, la Madre dei Draghi (o meglio, del drago) non ha mantenuto quella promessa. Ha ceduto ai suoi istinti peggiori e ha fatto una strage di innocenti, abbattendo mezza città e la Fortezza Rossa. Ovvero esattamente quello che tutti i suoi consiglieri le avevano detto di non fare.

Adesso Daenerys è davvero la “regina delle ceneri”. Ma se questo vi stupisce, è perché non avete prestato davvero attenzione alla serie. Sin dall'inizio, Daenerys ha vissuto con il solo scopo di ottenere vendetta per il torto subito dalla sua famiglia. Nonostante si sperticasse per affermare di non essere uguale a suo padre, lo stesso era spinta da un'evidente mitomania, da un culto di sé come liberatrice. Si è sempre vista come una figura semi-divina, destinata a riprendersi ciò che era suo di diritto. Daenerys è fuoco, è istintiva e focosa, non razionale. Per questo si circondava di consiglieri che erano l'opposto di lei, persone estremamente razionali e pacate, necessarie per tenere a freno i suoi istinti bellicosi.
 
Ma è bastato davvero poco – la morte di Missandei, la scoperta della vera identità di Jon Snow e la conseguente percezione di lui come un rivale al trono – per far pendere la bilancia verso quegli istinti. E così Daenerys ha fatto un passo decisivo verso la trasformazione in suo padre. Mentre Jon, dal campo di battaglia, osservata con terrore quella trasformazione avvenire sotto i suoi occhi terrorizzati.

 
The Bells, dicevamo sopra, sembra un vero finale di serie. Molte cose che aspettavamo con ansia sono avvenute – la fine di Cersei, lo scontro tra i Clegane – alcune come ce le aspettavamo, altre in maniera diversa. Ora resta un altro episodio nel quale Benioff e Weiss ci costringeranno ad assistere a uno spettacolo per nulla bello: due eroici condottieri su cui avevamo puntato tutto, che avevamo visto incontrarsi e amarsi come se si stesse compiendo una profezia da lungo attesa, dovranno infine vedersela tra loro. Perché è ormai evidente che gli occhi di Jon e Tyrion sono aperti e che Daenerys ha oltrepassato un confine da cui, forse, non potrà più tornare indietro.
 
Dunque eccoci qui. Il finale di Game of Thrones è alle porte. Siete pronti?
 
Gli episodi dell'ottava stagione di Game of Thrones verranno trasmessi in contemporanea con gli USA in lingua originale alle 3 di notte di ogni lunedì su Sky Atlantic, mentre la versione doppiata arriverà il lunedì successivo.