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Game of Thrones 8, la recensione con e senza spoiler dell'episodio 2

Ancora niente battaglie, ma un episodio che, come il primo, fa il punto della situazione e si regge sui momenti intimi tra i personaggi

Il trono di spade

23.04.2019 - Autore: Marco Triolo
L'attesa della battaglia, parte 2. Con solo cinque puntate rimaste in assoluto, Game of Thrones tira ancora una volta il freno a mano e rimanda il conflitto con il Re della Notte alla terza puntata. Preferendo optare per un altro episodio che, come il primo, mette al centro i rapporti interpersonali ed evita l'azione. Nel bene e nel male.
 
Puntate come questa, va detto, sarebbero impossibili se David Benioff, D.B. Weiss e la loro squadra di fidati sceneggiatori (tra cui quello di questo episodio, Bryan Cogman) non avessero costruito con abilità un mondo ricco di personaggi complessi, dalle relazioni complicate e spesso contraddittorie. Personaggi vivi, che abbiamo amato, odiato e su cui spesso ci siamo ricreduti, nel corso di sette stagioni. L'episodio 8x02, “A Knight of the Seven Kingdoms”, funziona proprio perché abbiamo investito tutto in queste persone. Vederle riunite in una sala, davanti a un caminetto acceso, mentre aspettano la morte – letteralmente – e riflettono sulle lunghe e tortuose strade che le hanno portate dove si trovano, è un piacere per gli spettatori di vecchia data.



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A volte queste concessioni allo spettatore sanno di fan service, è innegabile, come è innegabile che tutti abbiamo desiderato che, prima o poi, certi personaggi si trovassero l'uno di fronte all'altro. Cogman fa esattamente questo, mette gli uni di fronte agli altri e si mette da una parte a osservare quello che succede. Il problema è, dunque, non tanto di contenuto, quanto di ritmo. È chiaro che di sottotrame da chiudere prima della battaglia campale ce ne fossero tante, ma un altro episodio così dopo il primo, quando ne restano solo quattro per concludere tutto? Forse è un po' troppo. Verso la fine della puntata è evidente come gli autori avessero materiale per un episodio e mezzo e stiano prendendo tempo per arrivare al minutaggio richiesto di almeno 50 minuti.
 
I fan si godranno molti siparietti – in special modo quello, atteso, tra Lyanna e Jorah Mormont, quelli tra Arya e Sandor Clegane, Bran e Jaime e Jaime e Brienne – ma forse queste prime due puntate avrebbero funzionato meglio se sintetizzate in una sola, tagliando molti incontri che, per quanto piacevoli, tradiscono un po' la durezza originaria di Game of Thrones e rischiano di cedere ai buoni sentimenti. E ora qualche spoiler...

 
ATTENZIONE: FERMATEVI QUI SE NON AVETE VISTO L'EPISODIO.
 
Ora tutte le carte sono scoperte. Jon ha detto a Daenerys di chiamarsi Aegon Targaryan, Dany ha capito all'istante di avere di fronte un rivale al trono. L'arrivo dell'armata dei morti ha però messo in pausa l'eventuale, necessaria discussione sul futuro dei Sette Regni.
 
Una cosa è certa: Sansa non ha alcuna intenzione di cedere a Daenerys il controllo assoluto. Il loro colloquio, iniziato nel migliore dei modi, si è concluso freddamente, con Lady Stark (che le recenti rivelazioni piazzano in cima alla famiglia più del cugino/fratellastro) che ha chiesto conto alla regina del futuro status del nord.
 
Al di là delle macchinazioni politiche e delle rivelazioni chiave, i momenti che resteranno impressi di questa puntata sono due che non hanno alcun peso reale nei futuri eventi. Da una parte l'investitura di Brienne a cavaliere (da cui il titolo dell'episodio), una sequenza emozionante che si avvale delle ottime interpretazioni di Gwendoline Christie e Nikolaj Coster-Waldau. Dall'altra Arya che, dopo sette stagioni vissute come personaggio praticamente asessuato, ha stupito un po' tutti saltando letteralmente addosso a Gendry. D'altro canto, nella vostra ultima notte sulla Terra, cosa fareste voi?



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Ora non resta che attendere la terza puntata con la battaglia di Grande Inverno. Chi morirà? Beh, a giudicare dal tono di questo episodio, diversi personaggi. Prepariamoci dunque all'impatto e teniamo i fazzoletti a portata. Ne avremo bisogno.
 
Gli episodi dell'ottava stagione di Game of Thrones verranno trasmessi in contemporanea con gli USA in lingua originale alle 3 di notte di ogni lunedì su Sky Atlantic, mentre la versione doppiata arriverà il lunedì successivo.

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