In un futuro apocalittico, trent’anni dopo una guerra nucleare che ha ridotto la terra a un luogo desolato, un uomo senza nome (Denzel Washington) si dirige vero ovest, superando qualsiasi avversità naturale o umana gli capiti di fronte. Dentro il suo zaino porta un libro misterioso, di cui si vuole assolutamente impossessare Carnegie (Gary Oldman), boss di un piccolo branco di criminali il quale crede che attraverso quel libro potrà dominare i superstiti. Quando la battaglia si scatena, l’uomo troverà nella giovane e bella Solara (Mila Kunis) un’imprescindibile alleata.
A nove anni dal riuscito “La vera storia di Jack lo Squartatore” (From Hell), liberissima trasposizione cinematografica del capolavoro di graphic novel di Alan Moore e Eddie Campbell, i fratelli Hughes tornano al cinema con questa pellicola fantasy che negli Stati Uniti ha riscosso un più che discreto successo, ricevendo l’applauso della critica e guadagnando al botteghino più di 90 milioni di dollari (a fronte di un costo di produzione di 80).
Dal punto di vista puramente cinematografico “Codice genesi” (The Book of Eli) possiede alcuni evidenti pregi. L’attenzione dei fratelli Hughes verso l’importanza dei dettagli rende alcune scene di notevole impatto visivo; la fotografia desaturata di Don Burgess e le musiche di Atticus Ross, Leopold Ross e Claudia Sarenh sono probabilmente gli elementi più convincenti di una messa in scena che, pur non presentandosi come troppo originale, funziona a dovere per un prodotto che nella prima parte si presenta come puro mezzo di intrattenimento. Quando invece la sceneggiatura nella seconda metà del film mette troppa carne al fuoco, e trasforma la storia in una parabola evangelica, allora in molte occasioni si scende sotto la soglia del tollerabile. In particolare gli ultimi veni minuti di proiezione sono un’accozzaglia di idee teocon di difficilissima digestione. A quanto pare il pesante intervento di Denzel Washington in fase di scrittura del copione e successivamente di riprese hanno determinato il risultato finale della pellicola, quindi dovrebbe essere attribuibile soprattutto a lui lo scempio perpetrato ai danni di un action altrimenti accettabile.
“Codice genesi” è un lungometraggio alla fine deludente. Peccato, perché viste le premesse del soggetto e vista la presenza di due attori di statura come Denzel Washington e Gary Oldman, poteva venirne fuori una buona pellicola d’intrattenimento. Purtroppo tutto sbanda alla fine, e diventa un guazzabuglio confuso di cui avremmo volentieri fatto a meno.
La pellicola sarà distribuita sugli schermi dalla 01 Distribution a partire dal 26 febbraio.
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Codice Genesi - La nostra recensione
Il nuovo film dei Fratelli Hughes poteva essere una buona pellicola d'intrattenimento. Il risultato finale però è piuttosto confuso. Colpa di una sceneggiatura poco tollerabile.
25.02.2010 - Autore: Adriano Ercolani