Stasera in TV: Hunger, la prima straordinaria prova drammatica di Michael Fassbender

Il protagonista di Steve Jobs, Michael Fassbender, è noto per non amare del tutto i ruoli facili e banali. E per avere un particolare rapporto con il regista Steve McQueen. Con lui nel 2008 girò Hunger, storia del trattamento riservato ai prigionieri politici nel carcere di Long Kesh in Irlanda del Nord. Protagonista è Bobby Sands appartenente alla Provisional IRA, che per ottenere il riconoscimento di prigionieri politici per i membri dell'IRA, organizza uno sciopero della fame in cui perderà la vita. Un film crudo al quale seguì il lavoro con Shame fatto nel 2011 e in 12 anni schiavo nel 2014. 


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Il film. Un viaggio nella lotta per i propri diritti di prigioniero senza se e senza ma. E il punto di vista non è esclusivamente verbale, ma concentrato sul corpo, sulle sue trasformazioni e su di esso come strumento di contrasto estremo e definitivo. McQueen ha un modo tutto suo di raccontare la poesia, che sposa la narrativa della videoarte, mondo dal quale proviene, insieme al racconto più filmico. 

 

Dietro le quinte. Per prepararsi al ruolo di Bobby Sands, Fassbender ha dovuto seguire una dieta molto rigida e strettamente monitorata da personale medico. Hunger è inoltre famoso per avere un unico piano-sequenza di 17 minuti che non ha subito nessun taglio di montaggio. 
 

Perché lo amiamo. É un film coraggioso, duro e poetico al tempo stesso. E anche un manifesto del talento di una generazione di attori, Fassbender per esempio da questo film ha visto la propria carriera crescere sempre di più.

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La scena da antologia. Quella in cui padre Dominic Mora cerca di convincere Sands ad evitare lo sciopero della fame. 

 

I premi. Vincitore della Caméra d'or per la miglior opera prima del 61º Festival di Cannes e dell'European Film Awards per la miglior rivelazione - Prix Fassbinder 2008.