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Stasera in TV, 9 febbraio: Sofia Coppola ci porta nel Giardino delle vergini suicide

Il film d'esordio della regista di Somewhere e Lost in Translation resta un dramma toccante con una memorabile Kirsten Dunst.

09.02.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il film d'esordio di Sofia Coppola rimane senza dubbio uno dei suoi migliori, ma il fascino di Il giardino delle vergini suicide è più profondo di quello che potrebbe sembrare, e più vasto della semplice somma di quello delle sue interpreti principali: da Kathleen Turner a Hanna R. Hall (la Jenny bambina di Forrest Gump), Leslie Hayman, Chelse Swain e soprattutto Kirsten Dunst.

Il film. Figlie di una madre severissima e di padre distratto, le cinque sorelle Lisbon, dai 17 ai 13 anni, vivono in una linda cittadina del Michigan negli anni '70, vagheggiate da tutti i ragazzi del quartiere benestante. Dopo l'enigmatico suicidio della più piccola e l'ostentata perdita della verginità della più bella, sono tolte dalla scuola e chiuse in casa. È l'assurdo provvedimento che le induce a imitare la sorellina, tutte e quattro insieme?



Dietro le quinte. Il rifiuto di Alicia Silverstone a interpretare il ruolo di Mary non sarebbe stato ricordato se si fosse realizzato l'incubo della stessa Sofia Coppola. La quale dopo essersi innamorata del libro - regalatole da Thurston Moore dei Sonic Youth - e aver passato molto tempo nell'adattarlo in una sceneggiatura, venne a sapere che altri stavano già producendone una versione. Per sua - e tutto sommato anche nostra, probabilmente - fortuna questi non furono soddisfatti del risultato del trattamento e finirono con l'usare il suo.

Perché vederlo. Non si finisce nella 'top ten' (del 2000, in questo caso) dei "Les Cahiers du cinéma" senza merito. E infatti questo "racconto di fate postmoderno" è secondo molti il film migliore di Sofia Coppola, in seguito acclamata per il suo Lost in Translation e strapremiata per il controverso Somewhere… L'incontro di toni tanto delicati e di situazioni drammatiche e temi tragici è gestito con tale tatto e virtuosismo dall'allora ventottenne Sofia da rendere accettabile e lirico anche l'orrore raccontato. Grazie anche a una estetica affascinante e quasi onirica e alle interpretazioni delle giovanissime attrici, magistralmente dirette.



La scena da antologia. Prima dell'agghiacciante finale, nell'incontro del Trip Fontaine di Josh Hartnett con Lux si concentra molta dell'essenza del film: la bellezza e la prorompente candida sensualità di queste ragazze adolescenti e l'effetto dirompente che hanno sui ragazzi. il film è tutto incentrato su questo, è visto con gli occhi di ragazzi adolscenti in adorazione di queste sorelle meravigliose, un gruppo di piccole dee per loro inavvicinabili. L'unico a riuscire a stare con loro è il più 'cool' della scuola, che non può fare a meno di rimanerne sconvolto, per sempre.

I Premi. L'MTV Movie Award a Sofia Coppola come Miglior nuovo film-maker e la Miglior Regia accreditatale dagli Young Hollywood Awards furono i due premi principali, gli unici tanto lungimiranti da riconoscere le capacità di questa giovane figlia d'arte. Capace, per altro - tra le tante nomination - di portare le proprio attrici alla conquista dell'Artios Award per il Miglior Casting per un film indipendente (dovuto a Linda Phillips-Palo e Robert McGee).

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.