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Stasera in TV, 6 ottobre: Le scoperte di Crowe e Cotillard in A Good Year - Un'ottima annata

Un film raro per un regista come Ridley Scott, che fa combattere il suo gladiatore tra le vigne e la cucina della Provenza

06.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Un ritorno sorprendente per la coppia de Il Gladiatore. In A Good Year - Un'ottima annata Ridley Scott e Russell Crowe si divertono a spiazzare lo spettatore e a stravolgere le sue aspettative, comunque divertendosi e facendo divertire (insieme a un cast più ricco di quel che potrebbe sembrare, come diciamo di seguito).

Il film. Max Skinner è un uomo che vive solo per il denaro e gli affari, finché non eredita un vigneto nella Francia meridionale. Proprio all'arrivo nella sua nuova proprietà incontra una donna americana che rivendica la proprietà del terreno e, quasi contemporaneamente una splendida ragazza francese della quale si innamora. Da sempre fanatico del lavoro, Max inizia a cambiare, e ad apprezzare gli aspetti più piacevoli e preziosi della vita.



Dietro le quinte. Per una volta, Ridley Scott ha davvero potuto fare 'casa e bottega' pur senza lavorare negli States, visto che - a sua detta - tutte le scene del film sono state girate in un raggio di otto minuti dalla casa in Provenza dove ha vissuto per quindici anni. Una passione per la Francia che si rivela anche nel nome del cane di Duflot, Tati, un chiaro omaggio al grande commediante e regista transalpino Jacques Tati (dei film del quale vengono mostrate anche alcune scene in un montaggio particolarmente 'romantico'). Meno attenzione, incredibilmente, venne invece riservata alla protagonista femminile, Marion Cotillard, non gratificata da una adeguata posizione nei crediti del film. Nei quali avremmo potuto vedere Aaron Eckhart, la cui partecipazione era prevista prima che abbandonasse il progetto. E nei quali troviamo Bruno Alessandro, nel film lo zio Henry Skinner, il cui guardaroba di scena è stato ampiamente influenzato dagli abiti del vero zio del protagonista, David William Crowe.

Perché vederlo. Come perdersi l'unica commedia diretta da Ridley Scott (almeno fino al Sopravvissuto - The Martian della scorsa stagione, per quanto non dichiaratamente e completamente un film ascrivibile al genere)? E come perdersi la versione Yankee-in-trasferta del gigione Russell Crowe che, a bordo di una smart fortwo cabriolet verde, sfreccia per la campagna della Provenza francese?! Sono proprio loro a divertirsi di più forse in questo capitolo minore della filmografia di entrambi, ma non per questo da sdegnare, proprio per la magia (o il tentativo di essa) che cerca di ricreare, approfittando di ambientazioni comunque affascinanti, fino quasi a raggiungere una sua coerenza. Un gioco cui partecipare, approfittandone senza troppe pretese, e godendosi il nutrito e talentuoso cast composto da Marion Cotillard, Abbie Cornish, Christie Roberts, Albert Finney, Didier Bourdon, Isabelle Candelier, Tom Hollander, Freddie Highmore, Archie Panjabi, Rafe Spall e Valeria Bruni Tedeschi.



La scena da antologia. La partita di tennis tra Max e Duflot, il wine maker di famiglia. Con una fotografia raffinata e calda, il regista ci porta con due inquadrature nel cuore del protagonista. Max apre la cassetta che contiene le vecchie racchette, di legno. Lo fa velocemente, ma la telecamera, grazie anche alla cura straordinaria nella scelta degli oggetti di scena, ci fa percepire il valore affettivo del suo contenuto, il suo essere una macchina del tempo. Pochi ma intensi istanti che lasciano il passo al mood comico della sequenza. Max e Duflot portano sul campo da tennis due mondi contrapposti: quello inglese posh, patinato e moderno di Max, con la sua t-shirt Feed Perry, e quello di Duflot, coriaceo esponente dell’entroterra francese più autentico, fiero del suo cap Lacoste. Il montaggio è veloce e ritmato, i colpi si alternano secchi, nitidi: siamo anche noi sul campo, e vediamo i due sfidanti oltre il loro limite, tra cadute rovinose. Quando Max vince, esulta come da bambino, con un passaggio prevedibile, ma mai banale, perché la musica di Debussy chiude la parentesi e ci richiama al fluire della storia.

I Premi. Una menzione speciale della Alliance of Women Film Journalists fu il meglio che poté raccogliere il film, generalmente sottovalutato. Anche - nonostante le nomination raccolte ai Satellite Award (che apprezzarono la Migliore fotografia di Philippe Le Sourd) e ai Critics' Choice Movie Award (per il Miglior giovane attore, Freddie Highmore).

Dove e quando. Alle 21.15 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.