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Stasera in TV 2 agosto: Robin Hood - Un uomo in calzamaglia di Mel Brooks 

L'irriverente parodia del Maestro del genere diventa un cult divertente e irresistibile

02.08.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Del ladro che rubava ai ricchi per dare ai poveri han parlato in molti, da Erroll Flynn a Douglas Fairbanks, da Walt Disney a Kevin Costner (qui apertamente parodiato per il suo film del 1991), ma come Mel Brooks nessuno… D'altronde la difficoltà di far ridere - senza scadere nel ridicolo - con un tale personaggio poteva riuscire solo a un esperto della materia, trasformata in cult nel Robin Hood - Un uomo in calzamaglia del 1993.

Il film. Ai tempi dei tempi, quando gli uomini portavano la calzamaglia nessuno la indossava meglio di lui... Robin Hood, l'eroe di Sherwood. Grazie all'aiuto dei suoi intrepidi ed allegri compagni, Robin di Loxely (Carl Elwes) strappò il potere dalle mani del principe Giovanni, svergognò lo sceriffo di Ruttingham e conquistò il cuore di Lady Marian... e la chiave della sua cintura di castità!
 


Dietro le quinte. Uno dei segni che evidenziano l'intento parodistico del Robin di Loxely di Costner sta nella gag sulla capacità del nostro eroe di parlare con accento inglese, cambiata nei vari doppiaggi per rendere lo stesso effetto (in italiano il riferimento era a Balla coi lupi). Ma in completo 'stile Brooks', sono molti gli oggetti della sua ironia: persino il grande Hitch, il cui Psyco è citato nella gag della macchina da presa che rompe la finestra (attraversandola, ovviamente. In compenso il Dirty Ezio di Joe Dimmick fu un cambio dell'ultima ora (dal Dirty Harry originale) in onore dell'amico Ezio Greggio quel giorno sul set in visita. Tra tante citazioni, va detto che in realtà il regista aveva già tentato un'operazione analoga, realizzando nel 1975 una breve produzione televisiva dal titolo Le rocambolesche avventure di Robin Hood contro l'odioso sceriffo.

Perché vederlo. Carl Elwes è sicuramente un eccezionale Robin Hood, perfetto per un ruolo tanto leggero e trascinante. E per un film rilassato e riuscito, nel suo intento di conquistare il pubblico alla risata e al gioco di parole parodistico e surreale tanto tipico del cinema di Mel Brooks. Che qui realizza una nuova rilettura di classici del cinema (dopo il western e lo storico), forse meno indimenticabile, ma sicuramente godibile per personaggi e situazioni più che per sviluppo e tecnica. Ma a chi importano certe 'discontinuità' quando sullo schermo si alternano numeri di ballo, citazioni da Il Padrino, cori greci, simboli fallici e travestitismo costruiti per farci ridere?



La scena da antologia. Le Air Pump di Dave Chappelle, il Playboy in braille di Bellosguardo, il cameo del regista nei panni del Rabbino Tuckman, il Re Riccardo di Patrick Stewart o il mafioso Don Giovanni di Dom DeLuise e i sogni di libertà dalla sua cintura di castità in acciaio inossidabile di Lady Marian di Batman sono solo alcuni dei 'momenti' di un film fin troppo ricco di gag, come la surreale disfida tra Robin e Little John al loro primo incontro… ma a restare iconico - e rappresentativo - è sicuramente il balletto dei 'Men in Tights', in italiano gli "Allegri Compagni della Foresta" (di poco sopra quello rap dei Bardi 'All Black').

I premi. Nel 1994 il film sfiorò lo Young Artist Award per la Outstanding Family Motion Picture - Comedy, e solo quello purtroppo, vinto dall'Insonnia d'amore della compianta Nora Ephron.

Dove e quando. Alle 21.55 su Nove, canale 9 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.