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Top Five: il principe di Sherwood

Robin Hood ha stregato i registi sin dagli albori del cinema, e ora sta per tornare grazie a Ridley Scott e Russell Crowe. Con l'occasione, rivediamo i cinque Robin più memorabili de grande schermo, da Errol Flynn a Kevin Costner...

Robin Hood - Russel Crowe

14.05.2010 - Autore: Marco Triolo
La leggenda di Robin Hood nasce da un insieme di racconti popolari che hanno origine nel 13° secolo, ma è circa duecento anni dopo che le ballate a lui dedicate iniziano a contenere gli elementi che in seguito sarebbero stati per sempre associati alla leggenda dell’arciere che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Sin dagli anni del muto, il cinema prese in simpatia questa figura così eroica e allo stesso tempo scanzonata e perfetta per i film d’avventure. In fondo, nella mitologia di Robin c’è tutto: un condottiero valoroso, una banda di astuti compari, una damigella da salvare e un re cattivo da sconfiggere. Il primo film muto dedicato al personaggio fu “Robin Hood and His Merry Men” del 1908, ma è nel ’22 che esce il primo capolavoro legato all’arciere di Nottingham: “Robin Hood” con Douglas Fairbanks. A tutt’oggi, sono più di trenta i film in cui compare il personaggio, l’ultimo dei quali è il “Robin Hood” di Ridley Scott, in uscita questo venerdì. Noi festeggiamo ricordando cinque film essenziali per chi vuole avventurarsi nella foresta di Sherwood…


5. “Robin Hood: un uomo in calzamaglia” (1993)

Robin Hood un uomo in calzamaglia

Sulla scia di “Robin Hood: il principe dei ladri” (vedi sotto), Mel Brooks torna alla parodia con il non troppo riuscito “Robin Hood: un uomo in calzamaglia”. Ma se tutta la seconda parte è piuttosto sconclusionata, la prima parte, con il ritorno di Robin di Locksley dalle crociate (a nuoto!) e la presentazione dello sceriffo contiene dei momenti davvero esilaranti. Cary Elwes fa il verso a Errol Flynn (vedi sotto) e incarna il suo Robin con una serietà che lo rende irresistibile, mentre Roger Rees interpreta uno sceriffo che quando si agita inverte le parole (“Ragazzate subito quel consegno!”) ed è oggetto delle mire di una allupatissima strega. Geniale anche il personaggio di Bello Sguardo (Mark Blankfield), il maggiordomo cieco di Robin: indimenticabile la sequenza in cui il castello dei Locksley viene sequestrato dagli uomini di Re Giovanni, e troviamo Bello Sguardo seduto in bagno a “leggere” una copia di Playboy in braille. “Mi sembrava ci fosse troppa corrente”, ammette a Robin quando questi gli rivela che la fortezza è stata pignorata!

4. “Robin e Marian” (1976)

Robin e Marian

Richard Lester è noto più che altro come regista dei film con protagonisti i Beatles e per “Superman II”, ma nel 1976 diresse con “Robin e Marian” quello che è probabilmente il suo miglior film: una struggente ma allo stesso tempo ironica rilettura del mito di Robin Hood, interpretata da uno straordinario Sean Connery (che anni dopo sarebbe diventato Cuor di Leone, vedi sotto) nei panni di un Robin ormai invecchiato e stanco, di ritorno da vent’anni di crociate. In questo tempo lunghissimo, Marian (Audrey Hepburn, sempre bellissima) si è fatta monaca, mentre lo sceriffo (Robert Shaw) è ancora lì a dissanguare il popolo con le sue tasse esose. Al tono tra il beffardo e il nostalgico della prima parte, si contrappone una seconda parte decisamente più drammatica, con un massacro e un duello finale davvero epici. Curioso il fatto che Connery, che all’epoca aveva quarantasei anni, interpretasse un Robin vecchio mentre a poco più di trent’anni di distanza Russell Crowe incarna alla stessa età l’eroe nel fiore degli anni.

3. “Robin Hood principe dei ladri” (1991)

Robin Hood principe dei ladri

Quando Kevin Costner era sulla cresta dell’onda, nessuno poteva competere con lui in quanto a “star power”. In questo film del suo caro amico e collaboratore Kevin Reynolds, Costner (reduce da “Balla coi lupi”) dona al personaggio un fascino da eroe vecchio stampo, ma allo stesso tempo lo traghetta verso il nuovo millennio in un film epico che magari rivisto oggi non è un capolavoro, ma funziona alla perfezione come spettacolare macchina da guerra hollywoodiana. Accanto a Costner, ci sono una serie di grandi attori in stato di grazia: Morgan Freeman interpreta il “moro” Azeem, mentre Christian Slater è Will Scarlett, fratellastro segreto dell’eroe. Completano il cast un cattivissimo Alan Rickman nei panni dello sceriffo, e Mary Elizabeth Mastrantonio in quelli dell’immancabile Lady Marian. Connery domina il film per i cinque minuti in cui appare nei panni di Re Riccardo, per suggellare l'amore tra Robin e Marian. Il singolo di Bryan Adams(Everything I Do) I Do It for You” fu un successo spaventoso e contribuì a imprimere il film nella memoria collettiva.

2. “Robin Hood” (1973)

Robin Hood (1973)

Siamo stati seriamente tentati di mettere questo gioiellino di casa Disney al primo posto della nostra classifica: al di là di tutte le epiche avventure, del clangore delle spade, delle frecce infuocate e degli amori impossibili, Robin Hood” di Wolfgang Reitherman è una delle più adorabili e contagiose versioni delle leggenda di Sherwood mai raccontate. Tutto è perfetto: la scelta di utilizzare animali antropomorfi, la minuziosa cura dei personaggi di contorno – tra cui il magnifico Sir Bis e il “pavido, stupido” Principe Giovanni, che ancora dorme succhiandosi il pollice – a cui si aggiungono un ritmo travolgente e un plot che unisce umorismo e momenti di profonda commozione. I numeri musicali, poi, sono tra i più riusciti di sempre nel cinema Disney e, lungi dallo spezzare la narrazione, la fanno invece procedere permettendo anche di approfondire i personaggi e le loro motivazioni. Un film che non invecchia mai, un vero e proprio “classico”.

1. “La leggenda di Robin Hood” (1938)

La leggenda di Robin Hood

Iniziato da William Keighley, sostituito quasi subito da Michael Curtiz, “La leggenda di Robin Hood” è probabilmente la versione più amata e riverita della classica storia di Nottingham. Errol Flynn sta a Robin Hood come Boris Karloff sta al mostro di Frankenstein: ne incarna l’iconografia più tradizionale e il carattere di eroe strafottente e scanzonato, sempre pronto a lanciarsi a testa bassa nelle situazioni più pericolose, da cui si salva sbaragliando in solitaria interi eserciti di spadaccini. Accanto a Flynn ci sono due dei più grandi caratteristi dell’epoca: Claude Rains nei panni del Principe Giovanni e Basil Rathbone in quelli di Guy di Gisbourne, che in questa versione sostituisce lo sceriffo di Nottingham. Nella parte di Marian, c’è infine la bella Olivia de Havilland. Un pellicola scandita da infuocate scene d’azione coreografate con grande senso del ritmo, e chiusa da un duello finale indimenticabile – nel quale le ombre di Robin e Guy si proiettano sul muro come nel teatrino delle ombre cinesi. Errol Flynn sarà per sempre il vero principe dei ladri!

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