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Stasera in TV, 15 luglio: Bastardi senza gloria

Un solo modo di combattere i nazisti, quello dei Basterds di Brad Pitt ed Eli ''l'Orso' Roth

Bastardi senza gloria

Bastardi senza gloria

15.07.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Secondo molti, ormai, Bastardi senza gloria resta il capolavoro di Quentin Tarantino, come buona pace di perle come Kill Bill, Le Iene, Pulp Fiction o Jackie Brown. Attori incredibili, scenografie e musiche da Oscar e una regia capace di trarre il massimo da tutti gli elementi fanno dell'omaggio al Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari del 1977 un unicum. E forse, davvero, il capolavoro del regista di Django Unchained e The Hateful Eight.

Il film. Francia, II Guerra Mondiale. Un gruppo di soldati americani di origine ebraica viene paracadutato sul suolo francese per una missione speciale. Tuttavia, l'intenzione del gruppo non è solo quella di portare a buon fine l'azione bellica che gli è stata assegnata, ma anche quella di uccidere il maggior numero possibile di tedeschi. Per riuscire nell'impresa, i soldati si avvaloreranno anche di una serie di armi non convenzionali.



Dietro le quinte. Nella prima stesura, erano Marines di origine Sioux a fare strage di nazisti e non otto soldati ebrei, ma molto è cambiato nella lunga preparazione del film. Per fortuna non l'omaggio alla ben nota Edwige Fenech (una passione di Tarantino e dei suoi amici, come dimostrato da Eli Roth in Hostel: Part II), che il nome del Generale Ed Fenech di Mike Myers richiama evidentemente. Da ricordare che Bastardi senza gloria è stato l'ultimo film in cui il regista di Knoxville e la sua amica e montatrice storica Sally Menke hanno collaborato insieme. Purtroppo deceduta nel 2010, era lei la destinataria dei ricorrenti - ed entrati nel mito - "Hi Sally" che gli attori dei film (Kill Bill - Volume 1 e 2, Grindhouse - A prova di morte) dell'amico Quentin pronunciavano guardando in macchina dopo molte delle scene girate. Un modo per farla sentire sul set e per dimostrarle stima e affetto…

Perché vederlo. Per cercare di capire perché Tarantino abbia scelto di dedicarsi a Death Proof invece che a Bastardi senza gloria quando venne il momento. Probabilmente per un eccesso di perfezionismo, visto che il lavoro sullo script è durato circa un decennio prima di poter produrre la versione finale. Ma - oltre ai tanti motivi accennati e alle scene che suggeriamo successivamente - anche l'incredibile cast è sicuramente un ottimo motivo per godere della visione del film, nel quale vediamo alternarsi Brad Pitt, Christoph Waltz, Michael Fassbender, Eli Roth, Diane Kruger, Daniel Brühl, Mike Myers, Rod Taylor, Léa Seydoux e nel quale avremmo potuto vedere Maggie Cheung (nei panni di Madame Ada Mimieux, ex proprietaria del cinema di Shosanna, eliminata in fase di montaggio) o Leonardo DiCaprio, che rifiutò il ruolo del colonnello Hans Landa che fece la fortuna dell'austriaco Christoph Waltz.



La scena da antologia. Il "capolavoro" finale di Raine o l'intrecciarsi di piani nel cinema e la sparatoria nello scantinato con Michael Fassbender, fino alle diverse apparizioni di Christoph Waltz, vero mattatore, sia che degusti uno strudel sia che si cimenti con l'italiano stentato dei nostri eroi… E probabilmente è proprio la sequenza iniziale che ce lo presenta come spietato cacciatore di ebrei quella che sceglieremmo come 'eccezionale": per ritmo, regia, interpretazione e tensione.

I Premi. Il miglior film d'azione/di avventura/thriller dei Saturn Award e Miglior Film Straniero per i nostri David di Donatello e i Ciak d'Oro è entrato nella storia del cinema più per l'entusiasmo di fan e critici e per il numero di Nomination raccolte in ogni possibile evento e concorso che per i premi effettivamente vinti. A parte quelli che sottolinearono la grande interpretazione di Christoph Waltz, gratificato da Premio Oscar, Golden Globe, BAFTA, Festival di Cannes (dove il film era in Concorso per la Palma d'Oro) ed Empire Award.

Dove e quando. Alle 21:11 su Italia 1, canale 6 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.