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Stasera in TV 15 giugno: La storia degli Stati Uniti passa per Selma - La strada per la libertà

Un momento chiave nelle lotte per i diritti civili, raccontato con emozione e senza risparmiare i momenti duri della lunga marcia.

Selma 

Selma 

15.06.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Un momento fondamentale sulla strada verso la conquista dei diritti civili. Una strada che sicuramente è passata per l'Alabama, laddove si svolse la tappa fondamentale dello scontro del 1965 per il riconoscimento dei diritti dei neri americani, come vediamo nel film che la rievoca: Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay (che presto potremmo ritrovre in progetti molto diversi, dai cinecomic Marvel ad altri 'maggiormente sentiti').

Il film. Ambientato negli Stati Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura rivoluzionaria venne repressa nel sangue.



Dietro le quinte. Si sapeva del fatto che Stephen Frears avrebbe voluto raccontare la storia di Selma, ma nel caso specifico del film tutto sembrava già deciso per la versione affidata a Lee Daniels… Con lui avremmo visto Hugh Jackman nei panni dello sceriffo Jim Clark, Liam Neeson in quelli del Presidente Lyndon B. Johnson, Robert De Niro come governatore George Wallace, Cedric the Entertainer per Ralph Abernathy e Lenny Kravitz per l'attivista Andrew Young. Ma con il suo abbandono (e quello di altri cinque registi dopo di lui) e il passaggio ad Ava DuVernay, la nuova regista finì col tenere il solo David Oyelowo (come Martin Luther King Jr.), che l'aveva suggerita. Fu proprio lui per altro a scatenare l'entusiasmo sincero della troupe dopo avere girato l'ultima scena - quella del discorso di ringraziamento per il Nobel per la Pace - ed esser scoppiato in lacrime per l'emozione.

Perché vederlo. Un film costruito - non solo, ma principalmente - sulle emozioni che scatena, affidandosi a una irresistibile e imprescindibile carica empatica. Sin dall'inizio e nonostante discutibili escamotage registici, che lo hanno tenuto lontano dai premi principali scatenando grandi polemiche all'epoca. Ma non ci sono discussioni - oltre che riguardo le musiche, uno degli elementi migliori e predominanti - sull'intensità del racconto e sull'importanza del momento storico in esame, per le figure rappresentate (Martin Luther King Jr. in primis) e le difficoltà vissute dal movimento, nel suo interno e in un Paese che ancora sembra dover fare i conti con la propria coscienza.



La scena da antologia. In occasione dell'uscita del film avevamo voluto sottolineare la scena offerta in esclusiva nella clip relativa alla colazione con Martin Luther King, ma non c'è dubbio alcuno che la Storia - quella di noi tutti, oltre che quella raccontata dal film - passi per l'arrivo della marcia dei nostri protagonisti all'Edmund Pettus Bridge. Una prima, drammatica, volta, una seconda, del 'Turnaround Tuesday', e soprattutto l'ultima, sulla via per Montgomery, che segnò una giornata memorabile sulla via per il riconoscimento dei diritti civili degli afro-americani negli Stati Uniti e che ancora oggi viene ripercorsa nel Selma To Montgomery Voting Rights Trail, divenuto 'percorso storico nazionale'.

I premi. Glory di John Legend e Common vinse il Premio Oscar per la Miglior canzone (avendo miglior fortuna dell'altra nomination, per il Miglior film) e il Golden Globe. Ai Globes restarono a bocca asciutta invece l'attore David Oyelowo, la regista Ava DuVernay e i produttori per il Miglior Film. Le più importanti tra le tante candidatura 'non concretizzate' raccolte tra Satellite (4), Independent Spirit Awards (5), MTV (2) e Critic's Choice (5).

Dove e quando. Alle 21.20 su Rai 3, canale 3 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.