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Stasera in TV 10 maggio: Bruce Willis contro i nuovi terroristi in Die Hard - Vivere o morire

Nel quarto installment del franchise adrenalinico e fracassone sono i 'comprimari' a esplodere. Su tutti Mary Elizabeth Winstead.

Die Hard - Vivere o morire

Die Hard - Vivere o morire

10.05.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Basato sull'articolo giornalistico del 1997, Addio alle armi, di John Carlin il quarto capitolo della saga in cui Bruce Willis interpreta il poliziotto John McClane resta un'esperienza unica nella carriera del regista Len Wiseman. Che ebbe il merito di 'gettarsi' sul terrorismo informatico nello scorso millennio e che potrebbe dirigere l'annunciato Die Hard Year One (non si sa bene se ancora una volta con la 'solita star').

Il film. Un attacco informatico mette in stato di crisi l'intera nazione americana. Il detective John McClane inizialmente viene incaricato di trovare un giovane pirata informatico, Matthew Farrell, ricercato dalla polizia che sta indagando sulla morte di alcuni hacker. Farrell, che, senza rendersi conto delle conseguenze, ha collaborato al progetto che i terroristi stanno per mettere in atto, scampa per merito di McClane ad un attentato. Dopo averlo salvato, John lo porta dal capo dell'FBI di Washington, Bowman, che dopo aver ascoltato da Farrell un'ipotesi su cosa potrebbe essere successo, lo affianca a McClane per cercare di mettere fine all'attacco.



Dietro le quinte. Non ci sono né Britney Spears come Lucy McClane, né Justin Timberlake come figlio del John McClane di Bruce Willis, ma in compenso - in un singolo frame - appare Kate Beckinsale, moglie del regista Len Wiseman che per la prima volta dirige un film senza di lei (o Bill Nighy). Film che venne girato sotto il titolo fittizio di Reset e che venne inizialmente accompagnato dal sottotitolo Tears of the Sun (poi utilizzato da Willis per L'ultima alba del 2003). E nei titoli del quale possiamo notare come il nome di Kevin Smith si trasformi in Sith - perdendo la 'M' - per un dichiarato omaggio alla passione dell'attore per Star Wars e tutto ciò che riguarda la saga..

Perché vederlo. Originariamente scritto per essere un sequel diretto del primo Die Hard, Trappola di cristallo, il film trascende un giudizio di merito, inserito com'è in una saga alla quale da sempre si chiede di offrire i propri eroi (e muscoli) più che spunti originali. Una sorta di comfort food cinematografico. A dodici anni dal terzo capitolo, il nostro detective 'Old School' si ritrova in un action diretto dal trentaquattrenne Len Wiseman, qui alle prese col tentativo di creare un contesto nuovo, contemporaneo, quasi apocalittico. Troppa ansia, forse, ma tra battutacce e acrobazie, l'obiettivo è raggiunto. Con l'apprezzabile aggiunta della meravigliosa Mary Elizabeth Winstead nei panni di Lucy McClane e della sempre sexy Maggie Q.



La scena da antologia. Un marchio di fabbrica, ormai, visto che ogni film del franchise può vantare una scena 'chiave' legata a un ascensore… come in questo caso. E dire che la sequenza non era, inizialmente, prevista nella sceneggiatura quando Wiseman venne scelto per la regia. Fu lui ad aggiungerla proprio per richiamare alla memoria l'analoga situazione di Trappola di cristallo (1988).

I premi. Forse non resteranno negli annali di festival e associazioni il film, in quanto action o thriller, o gli attori (per esempio il 'Non protagonista" Justin Long o l'indiscutibile Bruce Willis), ma gli Stunt guadagnarono a questo quarto capitolo della saga il World Stunt Awards, al pari del Caifornia on Location Award andato al Location Manager Curtis Collins.

Dove e quando. Alle 21.15 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.