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Stasera in TV, 1 ottobre: Imperdibile, meraviglioso, poetico Hero

Il film di Zhang Yimou resta una perla troppo poco trasmessa e conosciuta che farà ricredere i tanti prevenuti verso certo cinema orientale.

01.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Un film che TUTTI dovrebbero vedere, e amare. Un film poco citato tra i capolavori del nostro secolo e che ha ripagato ampiamente la cura profusa da Zhang Yimou per realizzarlo. Hero è un'epica guerriera, è poesia, è visione, è un colpo al cuore, agli occhi, alla fantasia. È imperdibile.

Il film. Più di duemila anni fa la Cina era divisa in sette regni che si combattevano tra loro senza tregua portando le popolazioni allo stremo. Durante il periodo dei cosiddetti Stati Guerrieri, il re di Qin era il più determinato tra i sovrani a conquistare tutta la Cina per diventarne il Primo Imperatore. Per questo numerosi killer, eroi solitari, avevano tentato nel tempo di colpirlo. Ma lui - che ne temeva sopratutto tre: Spada Spezzata, Neve che vola e Cielo - aveva promesso denaro e un'udienza con lui a chiunque li avesse sconfitti. Un giorno arrivò al palazzo Senza Nome recando le armi leggendarie di tutti e tre. Su richiesta del sovrano raccontò come era riuscito a vincerli ma il re aveva una storia diversa...



Dietro le quinte. Il film più costoso mai realizzato in Cina, e che richiese una lunga preparazione fisica e tecnica anche a attrici esperte di arti marziali come Maggie Cheung e Ziyi Zhang, fu anche il primo film straniero della storia a esordire al primo posto del boxoffice statunitense. Bene fece Jet Li a ridursi l'ingaggio per potervi partecipare, anche a costo di sopportare il meticoloso perfezionismo del regista Yimou Zhang che fece venire appositamente dall'Inghilterra la giusta tinta rossa, per la sequenza di quel colore, tinse temporaneamente oltre trecento cavalli di colore nero per motivi di accuratezza storica e ingaggiò dei nomadi locali per raccogliere foglie di colore giallo per il combattimento tra Luna e Neve che Vola girato in una foresta della Mongolia, dove dette foglie vennero divise per grandezza in quattro gruppi differenti e disposte a distanze diverse dalle macchine da presa.



Perché vederlo. Perché cinema così non se ne vede spesso. Per la paura che potrebbe non essere 'compreso' dal grande pubblico forse. E scioccamente, perché un film come Hero riesce a colpire su più livelli, anche senza doverne necessariamente apprezzare le qualità più cinematografiche. L'eccellenza artistica e la magia che sprigiona in ogni sequenza, ogni scena, ogni inquadratura e nei pochi dialoghi sprigionano una carica ipnotica alla quale difficilmente si potrà resistere. Affascinati dall'uso dei colori, concentrato e tematico, e del ritmo di narrazione, fuori dal comune e comunque trascinante. Ma anche dalle interpretazioni di Maggie Cheung, Zhang Ziyi, Tony Leung e Jet Li, splendide rappresentazioni di concetti e ideali personificati.



La scena da antologia. Tutte. Impossibile svincolare qualunque delle bellissime inquadrature del film, le sue coreografie e scenografie o il gioco di colori che ci accompagna per l'intera vicenda. Ma certo, per simbolismo e fascino, vedere Senza Nome e Neve che volta sotto una pioggia di frecce mentre Spada Spezzata continua a scrivere il carattere 'Spada', e l'altrettanto sorprendente immagine dei calligrafi riuniti a difesa della propria cultura e tradizione al costo della morte, sono delle immagini che non si dimenticano...



I Premi. Sfiorati Premio Oscar e Golden Globe per il Miglior film straniero, il film (o meglio il suo regista) vinse l'Alfred Bauer Award al Festival di Berlino e qualche altro riconoscimento sparso da parte di associazioni di categoria. Salvo fare incetta di Golden Rooster Awards (4 su 4 nomination per i premi cinesi) e agli Hong Kong Film Awards (7 su 14), oltre agli italiani Italian Online Movie Awards (IOMA), che delle otto nomination iniziali ne trasformarono in premio ben quattro (Miglior Fotografia, Scenografia, Costumi ed Effetti Visivi).

Dove e quando. Alle 21:10 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.