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Sex and the City, tutti contro Kim Cattrall

Altro che Terzo film del franchise! Ancora divergenze artistiche e gelosie personali nelle nuove rivelazioni di cast e crew della serie anni '90.

20.11.2018 - Autore: Mattia Pasquini
L'etere ancora risuona dell'acceso scontro tra Kim Cattrall e Sarah Jessica Parker per le polemiche dichiarazioni seguite alle condoglianze per la morte del fratello della popolare Samantha di Sex and the City, Christopher, che altre voci si levano a commentare quanto emerso dal podcast della trasmissione Origins di James Andrew Miller dedicata proprio alla serie andata in onda tra il 1998 e il 2004.

"Carissima Kim, il mio affetto e le mie condoglianze a te e alla tua famiglia e buon viaggio al tuo amato fratello" aveva scritto la Parker, ricevendo come risposta il durissimo messaggio che segue: "Non ho bisogno del tuo sostegno in questo momento tragico. Oggi mia madre mi ha chiesto: 'Quando quell’ipocrita di Sarah Jessica Parker ti lascerà in pace?'. La tua continua ricerca di contatto mi ricorda con dolore quanto eri e sei crudele. Lascia che sia molto chiara (se non lo fossi stata abbastanza): Non sei la mia famiglia. Non sei mia amica. Per l’ultima volta ti dico di smettere di sfruttare la nostra tragedia per recuperare la tua immagine di brava persona". Niente di nuovo per i fan delle 'fantastiche quattro', visto che già qualche mese fa proprio la Carrie televisiva ammise di avere il cuore spezzato per le rivelazioni della ex compagna di set, secondo la quale le due non furono mai amiche durante le sei stagioni dello show e i due successivi film.

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Sembrava che Kim Cattrall avesse rifiutato di partecipare al terzo capitolo del franchise cinematografico perché contraria all'ipotesi di far morire Mr. Big che era stata ventilata, ma le ragioni sembrano ben più profonde a sentire i diretti interessati (produttori e sceneggiatori inclusi). A partire dal produttore esecutivo Michael Patrick King, secondo il quale le tensioni avrebbero radici antichissime, sostanzialmente per lo status di star con il quale Sarah Jessica Parker era entrata nel programma: "Sex and the City non sarebbe esistito se Sarah Jessica non fosse stata la stella bionda dello show. Kim non era all'apice della sua carriera, Kristin era meno nota di lei e Cynthia era una attrice teatrale - e i loro contratti riflettevano questo status. Poi con i personaggi, anche loro crebbero, diventarono una famiglia. Ma Kristin, Cynthia e Sarah Jessica fecero gruppo, mentre Kim non ne fece mai parte mentalmente". Secondo lui, inoltre, il problema sarebbe in una sorta di 'revisionismo' della Cattrall nel rileggere la propria storia passata ("per qualche ragione Kim pensa che le sia successo qualcosa nello show che non era buono per lei"), pur ammettendo che "non ci sarebbe mai stata parità" tra le due rivali, come popolarità e a livello di marketing, prima ancora che di salario.

La stessa Sarah Jessica Parker, nelle vesti di produttrice del film, sostiene di aver fatto di tutto per convincere l'amica a riprendere la propria parte in un terzo 'installment'', ma che gi stessi Studios non potessero accontentarne le richieste. "Non sono in guerra con nessuno - ha aggiunto. - Non ho MAI pubblicamente detto nulla di poco amichevole o di non apprezzamento su Kim perché non è quel che sento per lei", negando per altro il fatto che avessero passato tutto il tempo litigando ("avrei avuto mal di stomaco tutti i giorni!"). E dire che in dichiarazioni recenti proprio lei ha ammesso di aver provato paura all'inizio dell'avventura HBO ("mi sono sentita in ostaggio") per il drastico cambiamento cui l'avrebbe condotta… Salvo confermare di avere "tanti bei ricordi" e di "provare orgoglio" per quanto fatto, a venti anni da quel momento.

Insieme sullo schermo, contro sul set: le star che non pensavate si odiassero

Per il resto, a parte le dichiarazioni sconvolgenti di Kristin Davis sul proprio passato da alcolista, e sulla gratitudine che ancora oggi sente di dovere alla serie per averle "salvato la vita" spingendola a continuare a recitare, solo Cynthia Nixon è tornata sulla questione: "Credo ci siano questioni che hanno a che fare con il privato di altre persone, e non sono affari miei, ma è brutto dopo aver lavorato con qualcuno per venti anni. È stato difficile perché siamo rimaste schiacciate dal non aver fatto il terzo film, ma è molto duro ottenere la luce verde per un film con quattro donne protagoniste, anche se sono famose in tutto il mondo".

A completare il coro, anche la sceneggiatrice e producer Amy Harris conferma - pur ribadendo tutta la sua empatia con il momento che sta passando - che le dichiarazioni "incredibilmente ingiuste" della Cattrall non corrisponderebbero a quanto sempre visto sul set, ipotizzando poi che il suo rifiuto di partecipare a un terzo Sex and the City cinematografico sarebbe da ascrivere semplicemente alla stanchezza e alla poca voglia di riportare di nuovo Samantha Jones sullo schermo.