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Sesso, potere e informazione: Russell Crowe è Roger Ailes nel trailer di The Loudest Voice

La serie però non è l'unico progetto su Ailes e Fox News in lavorazione: in arrivo anche un film con John Lithgow

The Loudest Voice

17.04.2019 - Autore: Marco Triolo
Arriverà il 30 giugno su Showtime la miniserie The Loudest Voice, in cui Russell Crowe interpreta Roger Ailes, ex presidente di Fox News decaduto in seguito a una serie di accuse di molestie sessuali. Accuse che hanno addirittura anticipato quelle a Harvey Weinstein, il caso che ha dato origine al movimento Me Too. Ailes sarebbe morto il 18 maggio 2017, appena un anno dopo essersi licenziato da Fox News sotto pressione da parte della famiglia Murdoch.
 
Eppure la risonanza e il tempismo del suo caso hanno reso inevitabile l'arrivo di un biopic. La miniserie interpretata da Russell Crowe non è, però, l'unico progetto su Ailes in fase di sviluppo: c'è anche un film interpretato da John Lithgow e intitolato, forse, Fair and Balanced. Ma andiamo con ordine.

 
The Loudest Voice sarà il primo dei due ad arrivare. Il progetto è basato sul libro di Gabriel Sherman “The Loudest Voice in the Room”. L'operato di Sherman fu fondamentale nello scoperchiare il caso di Ailes. Dopo la pubblicazione del libro, l'ex anchorwoman di Fox News Gretchen Carlson si fece avanti per sporgere denuncia contro Ailes, accusato di averla licenziata perché lei si era rifiutata di cedere alle sue avance. Tre giorni dopo, Sherman riportò le testimonianze di altre sei donne contro Ailes.
 
Lo stesso Sherman ha scritto il primo episodio della miniserie insieme a Tom McCarthy, sceneggiatore con pedigree da Oscar grazie a Il caso Spotlight (migliore sceneggiatura e miglior film nel 2016). Tra i registi della serie c'è anche Stephen Frears, che ha diretto un episodio. E il cast non scherza: oltre a Russell Crowe, che, a differenza di Christian Bale in Vice, pare essere stato ingrassato principalmente dal trucco, vedremo Naomi Watts nei panni di Gretchen Carlson, Sienna Miller, Seth MacFarlane, Annabelle Wallis e Simon McBurney (nel ruolo di Rupert Murdoch). A produrre, infine, c'è Blumhouse Television, il ramo televisivo della casa di produzione low budget di Jason Blum (quella di Scappa – Get Out, Noi, BlacKkKlansman e Split).

 
Il film con John Lithgow dovrebbe invece arrivare il 20 dicembre prossimo in USA. È diretto da Jay Roach, un regista di commedie (ha diretto la saga di Austin Powers e Ti presento i miei) che, esattamente come il più blasonato collega Adam McKay (autore di Vice), ha avuto un'illuminazione sulla via di Damasco e si è convertito al cinema politico. Non ci sarà tanto da stupirsi se Roach sceglierà un tono grottesco simile a quello di McKay, anche se il suo film precedente, L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, suggerisce un approccio più canonico alla materia.

Anche qui il cast non scherza: Nicole Kidman sarà Gretchen Carlson; Charlize Theron sarà l'anchorwoman Megyn Kelly; Margot Robbie sarà invece la produttrice associata Kayla Pospisil. Ma vedremo anche Alice Eve, Kate McKinnon, Nazanin Boniadi e Allison Janney. Rupert Murdoch avrà qui il volto del grande Malcolm McDowell. Il film ha in comune con i recenti lavori di Adam McKay lo sceneggiatore Charles Randolph, che ha scritto La grande scommessa.

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In entrambi i casi, insomma, le potenzialità ci sono per non cadere nel tranello del biopic, ma imbroccare la strada del film di denuncia sul dietro le quinte del mondo del giornalismo. L'approccio decisamente più ambizioso e che potrebbe regalarci due ritratti complessi di una figura che ha mosso le fila di molta politica americana, avendo fatto da consulente mediatico per le campagne di Richard Nixon, Ronald Reagan, George Bush Sr., Rudy Giuliani e, molto di recente, Donald Trump. Sesso e potere, informazione e politica, grandi attori, registi e sceneggiatori. Gli ingredienti ci sono tutti. Non resta che attendere i risultati.