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Ritorno a Dallas

Gli Ewing tornano a trivellare lo schermo con bassezze a cattiverie di una faida familiare che oggi investe le nuove generazioni. E il divertimento è assicurato.

Dallas (2012)

16.10.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice
"Il sangue non è acqua e il petrolio li batte entrambi". Questa è la battuta con cui J.R. (Larry Hagman) si scuote dal torpore di una lunga depressione e riprende di prepotenza il ruolo di villain che fece grande quel territorio televisivo chiamato Dallas. Un posto da cui si estraevano barili e barili di spettatori.

A ridurre quel pazzo bastardo all'apatia negli anni in cui lo abbiamo perso di vista è stata l'assenza di una guerra da combattere con un arsenale di bugie, raggiri e manipolazioni. A mancargli è stata insomma una solida faida di famiglia in cui gli Ewing non hanno mai conosciuto rivali. Senza liti e scorrettezze J.R. è infatti un pesce fuor d'acqua, impreparato ad invecchiare e annacquare nella tregua affettiva il suo inossidabile desiderio di tradire e colpire alle spalle con scenografiche cattiverie. Per fortuna, la mele non cadono mai lontane dagli alberi, e le nuove generazioni sono ormai mature per dare seguito a quella diabolica tradizione.

Dallas 2012

Lo scettro dell'avidità lo raccoglie perciò volentieri John Ross (Josh Henderson, a destra nella foto qui sopra), il figlio di J.R., che alla chetichella si mette a trivellare nel ranch dello zio Bobby (Patrick Duffy) che di petrolio non vuole più saperne niente ed è pronto a investire il suo inestimabile patrimonio su energie alternative insieme al figlio adottivo Christopher (Jesse Metcalfe). Figurarsi se un trovatello potrà strappare dal petto il cuore nero degli Ewing! E' qui che John Ross, messo alle strette dalla sua fame di soldi e potere decide di andare a svegliare dal lungo sonno il suo caro paparino che, intravedendo l'occasione di tornare a fregare il vecchio Bobby, salta sulle zampe e si mette ad orchestrare perfidie senza ritorno.

Riprendendo pari pari i toni trionfanti da conquistadores che caratterizzavano la sigla piena di tendine e split screen che spalancava le porte di South Fork, il network TNT chiama a raccolta nostalgici e nuovi adepti e presenta loro un sequel dignitoso e accattivante che è riuscito a coinvolgere le vecchie glorie del passato senza le quali, siamo onesti, questo show non avrebbe la stessa presa.

I fan della serie originale saranno infatti accontentati con riferimenti che li faranno sentire a casa. Su un secondo fronte, nuove storyline (incluso un nuovo triangolo sentimentale) indirizzeranno comunque gli spettatori più giovani verso una visione non disturbata dal tormento di aver perso la leggendaria saga andata in onda ormai trent'anni fa. Tutti contenti insomma, anche se chi conserva il ricordo di J.R. (anche solo nelle vaghe memorie di bambino), nel ritrovarlo muto e spento sarà percorso da un brivido di angoscia e sospensione che da solo vale la visione. E quando finalmente il lampo del male attraverserà quegli occhi satanici, e le mani ormai nodose calcheranno sulla testa quel volgare cappello da cowboy, lo spettatore saprà con certezza matematica che il divertimento è appena cominciato.

J.R. Dallas 2012

Canale 5, un pò come gli Ewing, rivendica la proprietà di questo show che in passato ha contribuito al lancio della tv commerciale e, per una volta, vince la corsa all'oro garantendosi la prima visione direttamente in chiaro del nuovo Dallas che debutterà il 16 ottobre in prima serata.



L'accoglienza della critica americana