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One Strange Rock, Will Smith e Darren Aronofsky solo per National Geographic

Un viaggio epico, 'dalla Terra alla Luna', che potremo intraprendere a partire dal 27 marzo sul canale 403 di Sky.

27.03.2018 - Autore: La Redazione (MP)
Dal 27 marzo prossimo, ogni martedì alle 20.55, potremo assistere a una serie evento davvero tale: One Strange Rock. Diretti da Darren Aronofsky (Madre!, Il cigno nero) e interpretati da Will Smith, i dieci episodi trasmessi da National Geographic ci permetteranno di viaggiare attraverso 45 paesi e 6 continenti, fino alle profondità dello spazio cosmico, per scoprire la fragilità e meraviglia del nostro pianeta.

"One Strange Rock crea una sorta di bibbia per immagini che unisce astronomia, antropologia, biologia, chimica e fisica, per rivelare la Terra come un complesso sistema interconnesso", sono state le parole del regista di New York (ex di Jennifer Lawrence), che ha collaborato con l’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli per realizzare immagini esclusive di Peggy Whitson durante la sua missione sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Nell'arco di oltre 2 anni la produzione ha visitato circa 195 location differenti, dalle caverne Lechuguilla del New Messico (che raggiungono una profondità di 489 metri) al villaggio inuit di Kangiqsujuaq, in Canada, dalla depressione di Danakil in Etiopia (il luogo più caldo della Terra) al tempio Wat Phra Dhammakaya in Thailandia (dove per la prima volta dei 'non nativi' hanno potuto filmare le celebrazioni del Magha Puja), fino alla stazione spaziale internazionale a 370-460 km dalla Terra.

"Quando sei nello spazio a quasi 500 km dal tuo pianeta, vedi la Terra in modo completamente diverso" dichiara l’astronauta-artista Nicole Scott. "Ed è proprio questa nuova prospettiva, che ti fa sentire parte integrante di un tutto, il messaggio che vogliamo trasmettere" aggiunge Leland Melvin, il primo giocatore della National Football League ad essere partito per lo spazio. Due degli astronauti eccezionali che impareremo a conoscere insieme a Chris Hadfiels (il primo ad aver realizzato un video musicale girato nello spazio interpretando Space Oddity di David Bowie), Jeff Hoffman (dall'invidiabile record di 35 milioni di km percorsi nello spazio), Mae Jemison (prima donna afroamericana nello spazio), Jerry Lineger (sopravvissuto al più grave caso di incendio a bordo di una navicella spaziale), Mike Massimino (il primo astronauta a twittare dallo spazio!) e Peggy Whitson (la prima donna al comando della Stazione Spaziale Internazionale; suo il record di permanenza nello spazio con 665 giorni)

Il luogo più straordinario che ci sia e il più strano dell’Universo, ricco di roccia liquida, caverne di cristallo e paesaggi alieni: è il mondo in cui viviamo. Come è possibile che sia l’unico pianeta ad ospitare la vita? Siamo davvero soli nell’Universo, e da dove veniamo? Da martedì 27 su National Geographic (Sky, 403) avremo alcune delle risposte insieme alla rivelazione delle straordinarie coincidenze che hanno permesso la comparsa delle prime forme viventi e il loro sviluppo sul nostro pianeta.

Di seguito la presentazione dei 10 episodi e dei loro temi, raccontati dalla prospettiva unica della Terra vista dallo spazio:

Ep. 1
Il Respiro della terra

Le poche persone che hanno avuto modo di osservare la Terra dallo Spazio raccontano che la prima cosa che si nota è la sottile linea blu dell’atmosfera che cinge il nostro pianeta. La storia di come la Terra crea e regola quell’ossigeno appare sbalorditiva. Un fiume aereo, una tempesta di polvere, un ghiacciaio che collassa, sono tutte parti di una catena di connessioni che rende possibile la vita sul nostro pianeta.

Ep. 2
La tempesta cosmica

La Terra è un pianeta fortunato, nato in una tempesta cosmica e forgiato da collisioni casuali. Un bombardamento dai cieli che invece di distruggere la Terra ci ha dato gli oceani e messo ordine al nostro mondo.

Ep. 3
Lo scudo termico

La più grande minaccia per la Terra è il sole e il nostro pianeta ha trovato un modo per difendersi dalle radiazioni. Si tratta di 3 diversi scudi, uno generato negli strati più profondi del pianeta, uno nell’atmosfera e un terzo da interconnessi sistemi climatici, senza i quali la vita sulla Terra non sarebbe possibile.

Ep. 4
La genesi

Forze dinamiche e coincidenze straordinarie hanno trasformato un pugno di materia in qualcosa di sorprendentemente ricco di vita. E se è accaduto sulla Terra, potrebbe accadere anche altrove?

Ep. 5
Sopravvivere

La vita cammina mano nella mano con la morte. La morte è evoluzione. A lei si deve la biodiversità che assicura la vita. Il nostro pianeta non deve solo essere abitabile ma anche letale.

Ep. 6
Vie di fuga

La sopravvivenza della nostra specie potrebbe essere legata alla fuga dal pianeta Terra e alla creazione di una nuova colonia. Ma ci sono degli ostacoli: le radiazioni spaziali, la microgravità e i batteri dentro di noi. Il nostro DNA è codificato per la vita sulla Terra, quindi se dovessimo colonizzare un nuovo pianeta, evolveremmo in una nuova specie.

Ep. 7
Creare per distruggere

Da quando è nata la vita, microbi, piante e animali hanno dato forma alla superficie terrestre nei modi più strani: escrementi di pesci hanno formato isole, animali morti hanno creato montagne e piante hanno contribuito alla creazione di continenti. Ma questa spinta al cambiamento porta con sè anche un pericolo: la vita può anche distruggere.

Ep. 8
Siamo soli nell’universo?

Se dovessimo trovare vita aliena, quali sono le possibilità che si tratti di una forma complessa come la nostra? La Terra è fondata su una articolata catena alimentare basata sulla competizione per il nutrimento e al cui vertice c’è proprio l’uomo.

Ep. 9
Il risveglio

Circa il 90% delle forme di vita sulla Terra non hanno bisogno di un cervello per sopravvivere. Cosa ha permesso che si sviluppasse una specie come quella umana?

Ep. 10
Rotta per casa

Dopo tre missioni e 665 giorni nello spazio, l’astronauta Peggy Whitson attraversa l’atmosfera nel suo ultimo viaggio verso la Terra.