
Verdone contro Woody Allen
Ed è proprio "cartolina" la parola ripetuta sui giornali. Rex Reed del New York Observer lo paragona ai biglietti di auguri Hallmark, scrivendo che: "il film ha il look di un'idea annotata sul menu di un ristorante di Piazza Navona, prima del riposo pomeridiano. Sembra filmato prima ancora di aver completato la sceneggiatura". Una definizione non troppo lontana da quella di Film.it. Reed ha anche un consiglio finale per il regista: "Caro Woody, riempi la tua Vuitton e tornatene a casa!".
Recensione positiva, invece, quella di A.O. Scott sul New York Times: "To Rome With Love è un piacevole filmetto. Schiumoso come il latte sul cappuccino. Una commedia che sa mescolare il plausibile col surreale e che sorprendentemente rivela la sua pura sciocchezza". Pollice a metà per Claudia Puig che su USA Today lo definisce "a tratti divertentente", notando come i quattro episodi siano stiracchiati e che i soli uomini si riservino le battute migliori. "To Rome With Love non è il miglior film di Woody Allen. Non è nemmeno il peggiore - scrive la Puig - Spesso è frivolo e banale, mai noioso. Offre momenti di humor frizzante, divertimento e una fotografia bellissima". Betsy Sharkey del Los Angeles Times aggiunge che "la commedia manca di quello spirito intelligente ed emotivo che faceva di 'Midnight in Paris' un film magico".

Woody Allen, l'italiano medio - Incontro col regista
L'Hollywood Reporter, infine, cala l'ascia nella recensione di Todd McCarthy: "I personaggi sono troppo stupidi e accecati dalle loro follie per essere accettati dallo spettatore. La cosa migliore che gli attori possono fare è evitare l'imbarazzo. Solo alcuni ci riescono. La fotografia di Darius Khondji inzuppa la bellissima città in filtri infuocati e troppo dorati. Perfino le musiche scelte da Allen, a cominciare da 'Volare', sono sotto lo standard del regista".
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