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Woody Allen, l'italiano medio

A Roma l'anteprima mondiale di "To Rome With Love". Abbiamo incontrato regista e attori

Woody Allen

13.04.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“‘Only in Italy’. Se potessi scegliere un titolo per questa pellicola la chiamerei così” – Roberto Benigni, super emozionato in occasione della première mondiale di “To Rome With Love” – si lascia andare a un inevitabile One Man Show, nonostante cerchi di contenersi per lasciare spazio al suo regista.

La prima avventura totalmente italiana di Woody Allen – che da noi ha anche girato parti di “La dea dell’amore” e “Tutti dicono I Love You” – secondo l’attore “rappresenta esattamente il nostro Paese nel momento in cui è stata girata: un trionfo di feste ed escort. Una cosa alla ‘Prendi i soldi e scappa’ o forse ‘Prendi i soldi e basta’”.

To Rome With Love Woody Allen Roberto Benigni intervista - Woody Allen con Penelope Cruz e Roberto Benigni

Centinaia di giornalisti in sala si contendevano il microfono per chiedere al regista del suo amore per l’Italia e per il cinema italiano. Allen, ripetendo lo stesso concetto con grande pazienza, si è dimostrato piuttosto spento rispetto ai suoi soliti standard da conferenza: “Non ho citato un film in particolare. Sono sempre stato un ammiratore del cinema italiano. Ci sono cresciuto e direi che è impossibile non rimanerne influenzati. È una cosa a livello subconscio che ho ereditato tramite una specie di osmosi sin da quando da ragazzo vedevo i vostri film”.

Il regista apre anche la sua solita parentesi cinico-dark, spiegando che il suo “tour europeo” – arrivato alla sua sesta pellicola e che presto interromperà – “è una distrazione dai terribili problemi della vita che non puoi risolvere. Quando sto seduto a casa osservo come la vita sia terribile. Quindi girare un film mi tiene su di giri”. Riguardo al suo rientro sul grande schermo anche davanti la macchina da presa – era dai tempi di “Scoop” che non lo vedevamo recitare – Allen aggiunge: “Non mi sono mai ritirato. Sono sempre felice di recitare se c’è una parte interessante. Il problema è che più invecchio, più diminuisce la possibilità di trovare ruoli da interpretare”.

To Rome With Love Woody Allen Roberto Benigni intervista - Roberto Benigni a Roma

A chi lo chiama genio, lui risponde: “Più che genio sono immensamente fortunato. Qui in Italia sono diventato popolare grazie a Oreste Lionello, un attore che con la sua voce mi ha reso come un eroe. Sul set, invece, sono fortunato perché lascio fare tutto ai miei attori. Li lascio fare. Il segreto del successo, dunque, è ingaggiare la gente giusta”.

Benigni, ovviamente, non la pensa così: “Woody è come un direttore d’orchestra sul set. Essere divertente davanti a Woody Allen è come suonare il piano davanti a Mozart. Lui è l’unica persona al mondo che riesce a riunire Ingmar Bergman e Groucho Marx insieme. Ecco chiamatelo Groucho Bergman!”. A quel punto Penélope Cruz rincara la dose, descrivendo il modus operandi del regista - che le ha fatto già vincere un Oscar per “Vicky Cristina Barcelona”: “La sua intelligenza è superiore a tutti, così come il suo senso dell’umorismo. Mi piace essere vicina a lui. Mi piace guardarlo mentre viene fulminato da un nuovo colpo di genio. In quel momento, devo annotarmi subito tutto, per non dimenticarlo mai più”.

To Rome With Love”, in uscita il 20 aprile, sarà distribuito in 600 copie da Medusa. Qui potete vedere il trailer.