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Trailer: Pedro Almodovar torna con Julieta, dramma tutto al femminile

Il Premio Oscar torna al dramma e di nuovo si affida alle donne, circondandosene, per un ritorno al passato dai molti livelli.

08.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Doveva chiamarsi Silencio, come anticipato più di un anno fa, e invece il titolo del nuovo film di Pedro Almodovar sarà Julieta (anche per evitare similitudini con il Silence di Martin Scorsese). Julieta è Emma Suárez, per la prima volta agli ordini del regista spagnolo in un cast nel quale coesistono l'immancabile Rossy De Palma, l'ormai internazionale Dario Grandinetti e una serie di altre splendide donne protagoniste del dramma al femminile del quale vi proponiamo di seguito il trailer originale:





Le solite atmosfere cittadine e la musica di Alberto Iglesias (per la decima volta collaboratore del manchego) ci trasportano immediatamente in un contesto noto ai tanti appassionati dei film della El Deseo. E iniziano a presentarci alcuni dei personaggi e delle situazioni che saranno in sala dal prossimo 8 aprile per raccontarci una storia che attraversa diverse generazioni. Non fosse altro che per la presenza di Adriana Ugarte nei panni della protagonista da giovane.

"Il film racconta trent'anni della vita della protagonista, dal 1985 fino al 2015. Per un caso l'epoca più felice per Julieta saranno gli anni '80, mentre il presente sembra una catastrofe senza alcuna speranza di risoluzione. Solo un miracolo potrebbe salvarla. Ma a volte i miracoli avvengono…": così lo stesso Almodovar presenta la sua nuova avventura.



E il racconto sembra scaturire da un caso, un incontro fortuito, che si ramifica attraverso una serie di relazioni personali e sentimentali, presenti e passate, delle quali inizieremo piano a scoprire i segreti. Quelli nascosti in una separazione di dodici lunghi anni e che oggi sembrano emergere nella lettera che 'ascoltiamo' scrivere nell'ultima scena del filmato, predisponendoci di nuovo a essere testimoni più che spettatori di una confessione e una catarsi affidate alla scrittura. Come già altre volte nella carriera del cineasta vincitore del Premio Oscar 2003 (per Parla con lei) che negli ultimi anni avevamo visto attraversare thriller (La pelle che abito) e commedia (Gli amanti passeggeri).