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Top Ten: I robot più memorabili di Hollywood

Conto alla rovescia a Transformers 4: rivediamo insieme le intelligenze artificiali che hanno fatto la storia del cinema

Transformers 4: L'era dell'estinzione

03.06.2014 - Autore: Marco Triolo
Il 16 luglio arriverà nelle nostre sale Transformers 4: L'era dell'estinzione, il nuovo capitolo della saga robotica tratta dal franchise Hasbro e diretta dall'instancabile Michael Bay. Optimus Prime e soci hanno indubbiamente segnato la cultura popolare degli ultimi trent'anni, tra giocattoli (sempre stimolanti nelle loro complicate trasformazioni) e cartoni animati, e ora sono pronti a tornare a bordo dei Dinobots, dinosauri robot che sono il sogno di ogni bambino tramutato in pixel fotorealistici. Ma non sono gli unici robot ad aver conquistato Hollywood e gli spettatori di tutto il mondo: diamo uno sguardo ai loro predecessori ed eredi.

 
10. Robot – Robot & Frank
Aggiunta recente al parco robot americano, Robot (voce di Peter Sarsgaard) è un innocuo robottino con mansioni domestiche, finché Frank (Frank Langella), ladro di gioielli in pensione, non decide di utilizzarlo per resuscitare la sua carriera. Una commedia indie di Jake Schreier, ancora inedita in Italia (ma presentata al Festival di Torino nel 2012), che esplora un lato inedito del rapporto tra uomo e macchina. Un rapporto quasi di amicizia tra un uomo affetto da demenza senile e l'essere artificiale addetto alla sua assistenza.

 
9. Sico – Rocky IV
Come non ricordare Sico, il robottino di Paulie in Rocky IV? È una presenza bizzarra e la prima volta che lo si vede in azione ci si chiede “Ma che diavolo aveva in testa Stallone?”. Eppure col tempo ha assunto lo status di personaggio cult del film. E poi ha almeno due ragioni per esistere: da un lato, fa parte di un discorso sul rapporto tra essere umano e tecnologia che si specchia anche nella dipendenza dalle macchine di Ivan Drago. Dall'altro è una metafora degli eccessi e delle follie a cui possono portare fama e ricchezza smisurate.

 
8. Wall-E  Wall-E
L'adorabile robot-spazzino della Pixar ricorda tanto il Johnny 5 di Corto circuito. Non sa articolare bene un discorso come lui, certo, ma in più ci mette la determinazione di salvare l'intero pianeta Terra e riportarci gli esseri umani. E non è poco. Wall-E è uno dei capolavori della Pixar, un film talmente avanti nella sua messa in scena e nella rappresentazione dei robot, da essere stato poco capito e aver registrato incassi inferiori alla media dello Studio disneyano. Eppure Andrew Stanton ha confezionato una storia incredibilmente umana in cui gli umani fanno solo da contorno ai robot. Eccezionale l'apporto di Ben Burtt, “voce” di Wall-E e sound designer del film: suoi anche i leggendari effetti sonori di Star Wars e Indiana Jones.

 
7. Bishop  Aliens
Dal regista di Terminator, un altro androide entrato nell'immaginario collettivo. Anche se lui preferisce il termine “persona artificiale”. Stiamo parlando di Bishop, interpretato da Lance Henriksen in Aliens, il sequel di Alien diretto da James Cameron. Bishop eredita il posto di “androide obbligatorio” della saga, dopo il cattivello Ash, interpretato da Ian Holm nell'originale Alien. Ma, come poi accadrà il Terminator 2, Cameron ribalta la prospettiva e tradisce le nostre aspettative: Bishop è un androide perfettamente funzionante, dall'intelligenza umana e capace di provare paura. E molto più nobile di alcuni personaggi “umani” del film.

 
6. Johnny 5 – Corto circuito
Noto come “Numero 5” nel primo Corto circuito e “Johnny 5” in Corto circuito 2, il robot ideato per il film di John Badham è una delle icone degli anni '80. Colpito letteralmente da un fulmine, Numero 5 acquista coscienza di sé e fugge dai laboratori militari dove è stato concepito. Inseguito dall'esercito, dovrà convincere tutti di essere davvero intelligente. Nel sequel lo vediamo sgominare una banda di ladri di diamanti e ottenere infine la cittadinanza americana e una placcatura d'oro.

 
5. Il pistolero – Il mondo dei robot
Uno dei pochi film diretti dal compianto romanziere Michael Crichton, Il mondo dei robot racconta di un futuro parco di divertimenti in cui i robot, addetti a ricreare scenari del passato come il vecchio West e l'antica Roma, prendono coscienza di sé e si ribellano, eliminando uno ad uno i turisti. Vi ricorda qualcosa? È decisamente un antesignano di Jurassic Park, ma con i robot al posto dei dinosauri. Tra gli androidi del film, il più memorabile resta ovviamente il pistolero di Yul Brynner, che insegue senza sosta i protagonisti, spinto da un innato desiderio di rivalsa.


 
4. C-3PO e R2-D2 – Star Wars
Anche noti come D-3BO e C1-P8, i due droidi di servizio la cui prospettiva ci introduce all'universo di George Lucas nel primo Guerre stellari, sono ispirati alle figure dei due contadini Tahei e Matashichi de La fortezza nascosta di Akira Kurosawa. Si tratta anche delle spalle comiche dei protagonisti, a cui sono affidati i momenti di distensione della trilogia classica. Il loro rapporto è costantemente segnato da battibecchi, ma allo stesso tempo non potrebbero vivere l'uno senza l'altro. Una vera bromance.


 
3. Robby il robot – Il pianeta proibito
Una delle icone assolute della fantascienza classica americana. Robby il robot, apparso per la prima volta ne Il pianeta proibito, accanto a un giovanissimo Leslie Nielsen, è entrato nella storia per il suo humour e il design perfettamente vintage. A interpretarlo nel film c'era lo stuntman Frankie Darro, mentre la voce gli fu donata dall'attore radiofonico Marvin Miller. Robby è apparso da allora in un'infinità di cameo: lo si può vedere in episodi di Colombo, La famiglia Addams, Ai confini della realtà, Lost in Space, Organizzazione U.N.C.L.E., Mork & Mindy e persino in Gremlins.

 
2. T-800 – Terminator
Il cyborg più famoso e amato della storia del cinema. Ideato da James Cameron come villain del classico Terminator, il T-800 di Arnold Schwarzenegger è diventato poi l'eroe del franchise a partire dal secondo capitolo, Terminator 2 – Il giorno del giudizio. Il T-800 è un “organismo cibernetico” composto da tessuti umani viventi sovrapposti a un “endoscheletro metallico”. In pratica è un robot travestito da essere umano, ma molto più forte e spietato di un uomo. Eppure, in T2 lo vediamo capace di provare affetto per il giovane John Connor... o forse siamo solo noi a interpretare le sue azioni da un punto di vista umano?


 
1. Roy Batty – Blade Runner
Il re degli androidi. Basterebbe il monologo finale di Blade Runner – scritto da Rutger Hauer in persona – per consegnare il replicante Roy Batty alla storia della settima arte. Poi però c'è tutto il resto del film, l'arco caratteriale di un personaggio totalmente umano, anzi, guidato da sentimenti venti volte più intensi di quelli di un uomo normale, perché la sua vita dura venti volte meno: solo quattro anni. Quattro anni vissuti pericolosamente: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi...”.